Mesagne ed i suoi "deliri".
Ripercorriamo la questione dell'ipotetica "Cena sacrilega"
Sabato 2 settembre e domenica 3 settembre si è celebrato in Mesagne il 4° Convegno dell'Istituto di grafologia Forense dal titolo: «Perizia grafica, Modus operandi, protocolli di lavoro, professione perito». Sull'argomento non è il caso di trattenersi: tutti coloro che sono stati parte attiva hanno riconosciuto che il Convegno aveva i requisiti per essere definito di "alta scientificità" e quindi non entriamo nel merito degli argomenti trattati, i quali per lo più sono specialistici.
Ci soffermeremo sulla parte logistica dell'evento.
L'Istituto di grafologia forense è stato ospite dell'Amministrazione Comunale utilizzando il Castello Normanno-Svevo e, nella serata del Sabato, nell'androne dello stesso Castello, si è svolto un catering offerto agli ospiti.
Per onore di cronaca dobbiamo precisare alcune cose.
L'Istituto è stato costituito in Mesagne per rogito notarile della dr.ssa Lavinia Vacca il 22 marzo del 2000, firmatari due mesagnesi ed ha svolto l'attività a cominciare dal mese di giugno dello stesso anno. La sede sociale è stata fissata in Mesagne, ma solo per un fatto burocratico: la struttura non è agganciata al territorio mesagnese, ma opera su scala nazionale e mantiene collegamenti in campo mondiale con associazioni analoghe.
Il 24 giugno del 2000 si è svolto in Mesagne il primo convegno nazionale dal tema "Il testamento olografo, aspetti giuridici, clinici e grafologici", patrocinato dalla Provincia di Brindisi, dalla Camera di Commercio, dall'Ordine degli avvocati di Brindisi - allora era Presidente un nostro concittadino, l'avv. Francesco Morgese - ed ovviamente dall'Amministrazione comunale di Mesagne. L'Istituto, nella serata di sabato 24 giugno, organizzò la cena sociale presso il ristorante"Il Rusticone" con una presenza di circa cinquanta invitati. Si registrò ampio successo del Convegno dal punto di vista culturale, e l'invito del sindaco dell'epoca, Damiano Franco, a ritornare a studiare a Mesagne, per visitare nuovamente Mesagne, per "immamorarsi - tali le parole del Sindaco - di Mesagne". Il saluto agli ospiti fu portato da coloro che reggevano gli Enti e gli Ordini patrocinatori del Convegno senza chiedersi se i rappresentanti degli organismi o le maggioranze che amministravano tali Enti fossero di destra o di sinistra.
La testata locale "Mesagnesera", allora in formato cartaceo, dedicò uno speciale alla manifestazione.
Due anni dopo, il 14 settembre del 2002, fu convocato il secondo Convegno dell'Istituto dal tema "Incapacità di intendere e di volere" che prevedeva una lezione magistrale del prof. Aldo Regina, ordinario di diritto penale dell'Università degli Studi Bari e la presenza del Procuratore della Repubblica di Brindisi dr. Molendini. Sorsero problemi per la serata sociale, perché non c'era in Mesagne una struttura ricettizia per il numero degli ospiti che erano presenti al catering e chiesi personalmente di utilizzare l'androne del Castello. Si disse che il Castello non veniva dato in uso ma per il fatto che i partecipanti al catering erano tutti ospiti provenienti da varie parti d'Italia (di Mesagne c'era solo lo scrivente con la propria consorte), considerato anche che l'unica alternativa era quella di convogliare tutti in un locale fuori Mesagne, e che l'organizzazione di tutto quanto poteva tranquillamente essere affidata a ditte locali, si optò per l'utilizzo dell'androne del Castello.
Ed anche in questo caso, il tutto fu realizzato senza vedere se la richiesta provenisse da destra o da sinistra e senza considerare se i fornitori dei servizi fossero di destra o di sinistra.
La serata si svolse nel migliore dei modi e come ospiti - per mostrare tradizioni e balli salentini - c'era il gruppo degli Aramiré di Lecce. E l'avvenimento non era assolutamente fatto "a umma a umma", ma fu riportato dai giornali locali.
Quel che si verificò per i due giorni del Convegno con 150 persone presenti nel centro storico, con acquisti eno-gastronomici fatto dagli ospiti e con il coinvolgimento di locali commerciali locali (ristoratori, alberghi tutti al completo e con il dirottamento verso il Barsotti di Brindisi per molti ospiti) ci convinse che la soluzione di utilizzare l'Auditorium per le relazioni e l'androne del Castello per il catering fosse la più soddisfacente perché si riusciva a celebrare il Convegno nel migliore dei modi e si trattenevano gli ospiti in città con una ricaduta di carattere economica per molti operatori locali. Tra le altre cose, i Convegni avevano una cadenza biennale e si ritenne anche che tali iniziative non avrebbero turbato certamente la tranquillità della città ed il quieto vivere della stessa. Lungi da noi il pensare che tale realtà potesse costituire privilegio per l'organizzazione.
E l'esperimento si riformulò due anni dopo, l'8 settembre 2004, con il terzo Convegno nazionale che discusse per due giorni sui "Tremori e disgrafie nella scrittura". Anche in tale circostanza si organizzò un catering nell'androne del castello per gli ospiti del Convegno con la presenza di un altro gruppo musicale "Pietrevivedelsalento", coordinato e guidato da Tonino Papadia. Anche questa volta la stampa locale diede ampia notizia. Da notare che anche in questa circostanza si sono registrati Alberghi locali (tutti) al completo, ristoranti che hanno lavorato oltre il normale, bar che hanno registrato una maggiore frequenza di clienti. C'è da sottolineare che per questa edizione si verificò una concomitanza con uno spettacolo teatrale organizzato dalla Pro-loco e ritardammo l'inizio del catering per dare la possibilità alla stessa Pro-loco di completare al meglio la propria serata.
E dopo due anni puntualmente quest'anno è stato organizzato il IV Convegno dell'Istituto. Ci siamo mossi nel mese di maggio ed abbiamo formalizzato il tutto nel mese di giugno. Abbiamo verificato le concomitanze, registrando solo la presenza di una sfilata per "Mesagne Teutonica". Non abbiamo fatto niente altro se non reiterare quello che era stato fatto nelle occasioni precedenti, e senza grossi impegni di carattere procedurale, consci del consolidato meccanismo attivato nelle edizioni precedenti, ma soprattutto convinti che una tale organizzazione per il numero dei partecipanti poteva garantire, ancora una volta, una circuitazione turistica migliore per Mesagne. Per riuscire in questo abbiamo garantito anche quaranta posti letto privatamente.
Per far comprendere più compiutamente l'organizzazione di tale evento, comunichiamo che in Mesagne il 25 e 26 aprile del 2005 si è svolto un seminario con la partecipazione di 40 studiosi su un altro specifico argomento "La mano guidata" e siamo riusciti a coinvolgere anche il Centro polivalente degli anziani che ha partecipato ad alcuni esperimenti ottenendo risultati che a distanza di oltre un anno sono allo studio di specialisti.
La cena sociale, per la circostanza, non fu svolta al Castello, perché un numero di 40 invitati era gestibile diversamente, ma in un noto ristorante mesagnese che garantì adeguati servizi ad una tale presenza numerica, nel miglior modo possibile.
Da comportamenti estremamente corretti da parte nostra e soprattutto fatti e sviluppati alla luce del sole, da impegni personali per vivacizzare Mesagne, accrescerla dal punto di vista turistico, nel limite delle possibilità, il riscontro è stato quello di essere considerati "compari" o gente passata dalla solita stanza.
Occorre ribadire che l'Istituto non opera su Mesagne e non può essere considerato come qualsiasi altra organizzazione locale, non fosse altro perchè gli aderenti e gli ospiti provengono da tutta Italia, per lo più studiosi, ciascuno con le proprie idee e convinzioni politiche, sia di sinistra che di destra.
Dopo aver esposto quanto innanzi, ma soprattutto dopo aver chiarito quale sia stato, nelle giornate oggetto della polemica, il nostro, ed il mio personale, impegno per garantire sia la visita al Castello che i servizi fino alle ore 22, ci si chiede se sia possibile accettare addirittura la reazione di una forza politica locale, che non conosceva quanto era in atto e con pregiudizio ha ritenuto che quella sera ci fossero stati privilegi.
Ci chiediamo se sia possibile accettare la superficialità di un giornalista, che afferma attraverso una titolata testata locale, che abbiamo utilizzato alcuni furgoni per il catering, quando lo stesso catering è stato servito dalla locanda-ristorante dislocata a venti metri dal castello e quindi senza avere bisogno di alcun mezzo per espletare quanto richiesto. Forse un po' più di attenzione nel recepire la notizia ed una normale verifica avrebbe evitato al giornalista una topica così clamorosa. I furgoni non appartenevano all'Istituto di grafologia forense, nè tantomeno al Ristorante che stava realizzando il catering.
Se tale è la realtà dobbiamo dire che ci spiace essere stati presenti in Mesagne e solo l'amore per la città proposto dall'Istituto ed accettato da parecchi amici ha creato le condizioni di celebrare quattro Convegni ed un seminario di studi.
Siamo stati presenti in modo discreto; non abbiamo affisso un solo manifesto e ci siamo distribuiti per il paese in modo silenzioso, senza turbare assolutamente la vita quotidiana ed ammirando i monumenti e quella che è chiamata la "rinascita della città". E dal unto di vista personale non ritengo di aver sollecitato azioni maldestre o di affarismo politico e, la richiesta di operare su Mesagne sarebbe stata inoltrata anche se a reggere le sorti della città fosse stata una formazione di destra.
È fuori di discussione che se le informazioni fossero state richieste all'Istituto, al gruppo organizzatore, le cose sarebbero andate meglio e si sarebbero potuti evitare reazioni e dichiarazioni vicine al delirio.
L'eco suscitata dalla vicenda, rimbalzata nelle Agenzie di stampa con operatori del diritto che sono stati considerati utenti di "cene sacrileghe" merita una reazione ponderata, misurata anche, nelle conseguenze, anche se si dimostrerà dura per gli operatori locali, incolpevoli destinatari di quanto andrà a porsi in essere.
L'Istituto di Grafologia forense, infatti, a far data da oggi sospende "sine die" ogni attività culturale in Mesagne ed annulla gli impegni assunti per i Master ed i seminari che dovevano svolgersi nel biennio 2006-2008.
Annulla altresì, da ora, il Quinto Convegno Nazionale che doveva essere considerato "straordinario" da realizzarsi ad horas, non appena pronti - per la discussione e la eventuale accettazione dei protocolli di lavoro per i lavori peritali, da presentare presso i Tribunali d'Italia.
E saranno vagliate, dunque, per le nostre attività che - ribadiamo - vengono svolte senza nulla chiedere come contropartita se non l'ospitalità logistica., altre proposte per città come Alghero, Montecatini, Riccione, senza escludere Ostini.
Verranno, in definitiva, valutate zone dove non siano presenti "operatori", che arrecano danno al territorio senza avere dimestichezza dell'evento di cui sono osservatori e senza avere coscienza del danno che possono arrecare al territorio con la loro azione.
Per l'Istituto di grafologia forense. Dott.
Giuseppe GIORDANO.