domenica, aprile 30

Carlo Pastore condannato a 19 anni di carcere

Bancario ucciso e bruciato. Pesante condanna per un giovane mesagnese: sconterà 19 anni di carcere. L'episodio avvenne circa 7 anni fà nelle campagne mesagnesi, dove i due si erano appartati in intimità.
Fu lui ad uccidere. Ma, rispetto ai ventisette anni di carcere chiesti dal pubblico ministero, i giudici della Corte di Assise hanno condannato a diciannove anni di reclusione il mesagnese Carlo Pastore che oggi ha 25 anni, ma che era poco più che maggiorenne quando ammazzò Giovanni Lezzi: un giovane impiegato di banca di Lecce, il cui cadavere fu ritrovato semi-carbonizzato proprio nelle campagne tra Mesagne e San Pancrazio Salentino. Era il 4 ottobre 1999 quando Lezzi fu barbaramente ucciso. Il cadavere fu ritrovato accanto alla sua sua vettura - una «Alfa Romeo 164» - che fu data alle fiamme. A pochi passi dall'auto fu ritrovato anche il corpo senza vita del cane della famiglia Pastore, che aveva un podere nella stessa zona dove avvenne l'omicidio. Un omicidio che - secondo quanto era emerso dalle indagini - sarebbe avvenuto nell'ambito degli incontri particolari che il bancario aveva con giovani brindisini. Nella vettura della vittima, peraltro, furono rinvenute diverse video cassette contente filmati amatoriali porno. Il giovane condannato, però, aveva sempre negato di aver avuto una relazione con Lezzi malgrado alcune testimonianze di persone che avevano visto i due spesso insieme. L'avvocato Raffaele Missere, che assisteva il mesagnese, aveva anche sottolineato l'alibi di Pastore (due testimoni hanno raccontato che quella sera era con loro) e la circostanza del cane ucciso che presentava ferite sulla parte bassa del corpo. Insomma, chi aveva sparato si stava difendendo da quell'animale che - secondo il legale - non poteva certo attaccare il suo padrone. Il legale, pertanto, aveva chiesto l'assoluzione per mancanza di prove. I giudici, invece, hanno accolto la tesi del pubblico ministero Milto De Nozza alla cui richiesta si era associato l'avvocato Pasquale Corleto che ha assistito i famigliari del bancario leccese e che nel suo intervento aveva sottolineato i contatti anche telefonini tra la vittima e il suo carnefice. Pastore, che in attesa della sentenza aveva lasciato il carcere, negli anni successivi all'omicidio ha avuto modo di far parlare ancora di sè. Una volta si era ferito al basso ventre «giocando» con una pistola e in un'altra circostanza era rimasto coinvolto in un incidente in cui era morta una persona. Attualmente, Carlo Pastore si trova in un centro psichiatrico del Leccese.

Arresti a Taranto. Capobanda un mesagnese

Retata dei Carabinieri, 9 arresti a Taranto. Altri due sono ricercati: uno di essi sembra sia all'estero, l'altro in zona, ma dovrebbe mancare davvero poco perché vengano acciuffati. L'organizzazione era capeggiata dal mesagnese Carmelo Pagliara (37 anni) che insieme ai cugini entrambi 28 enni Giuseppe e Alberto Romanazzo (incensurato, il primo) di Locorotondo, costituiva l'apice del gruppo. Sia Pagliara, sia Alberto Romanazzo, avrebbero spacciato droga nonostante fossero ai domiciliari. In particolare, Pagliara «impartiva le direttive» agli altri componenti dell'organizzazione criminale. Organizzazione che, basata a Mesagne, era attiva nello spaccio anche in provincia di Taranto, nel sud barese, insomma in Valle d'Itria. Altri arrestati, infatti, sono Pietro Antonio Gallo (30) di Fasano, Quirico Semeraro (22) e Vincenzo Sisto (22) di Cisternino, Giovanni Salamina (28) di Crispiano, Vito Andrea Sabatelli, 35 enne di Putignano. Sono i carabinieri di Martina ad avere svolto l'operazione, perché da loro partì, il 30 maggio 2004, l'indagine, con l'arresto di Martino Greco, nel centro urbano martinese.

Un albanese voleva fra prostituire la moglie

Solo maltrattamenti, niente violenza sessuale. Ad ogni buon conto, il protagonista della vicenda - dopo una precedente condanna e il rischio di tornare in carcere - ha fatto perdere le sue tracce. Konstandin Bocaj, 41 anni, di Valona ma residente da diversi anni a Mesagne, dovrà scontare due anni di reclusione per le percosse inferte alla moglie: A. M. S., mesagnese di 35 anni. La donna aveva denunciato il marito anche per violenza sessuale. I giudici, però, riguardo questa accusa non le hanno creduto malgrado il pubblico ministero Silvia Nastasia avesse chiesto una condanna a quattro anni e mezzo, comprendendo sia il reato di maltrattameni sia quello di violenza sessuale. La donna, attraverso l'avvocato Alessandro Dell'Aquila, si era costituita parte civile. L'albanese, invece, era assistito dall'avvocato Giancarlo Camassa che aveva sostenuto l'infondatezza delle accuse. La moglie del condannato in particolare, sosteneva che a più riprese sarebbe stata costretta dal marito a subire violenza sessuale e - come se non bastasse - l'uomo avrebbe anche tentato di avviarla alla prostituzione. Il tutto «condito» da calci e pugni: una serie di maltrattamenti che avevano anche costretto la donna a farsi medicare in ospedale.

La Meyana Mesagne conquista la semifinale

Vincendo (69-60) a Castellammare del Golfo (Trapani), la Meyana Mesagne si è aggiudicata la semifinale senza fare riscorso alla terza partita. Le mesagnesi hanno espugnato il parquet siciliano a termine di una gara che le ha viste sempre in vantaggio sia pure con scarti minimi. Solo al 3° quarto sembrava che la squadra di coach Valenzano potesse chiudere la gara quando si è portata sopra di 14 punti (54-40). Poi, però, ha commesso l'errore di credere di aver già vinto per cui le siciliane, supportate da una inerrestabile Sicola (16 punti), si sono portate sotto di 3 punti (58-55) a 90" dal fischio finale. A quel punto è venuta fuori la rabbia della capolista che con Pisto da 3 punti, e con Basile due volte in penetrazione, hanno chiuso la contesa.
Domenica la squadra si ferma. Prima partita di semifinale domenica in casa contro il Napoli vittorioso contro Roma.
Castellammare: Vaccaro 11, La Monica 15, Brum 2, Lentini 3, Sicola 16, Lo Porto M. 2, Senia, Lo Porto O. 11, Di Benedetto, Russo. All. Caruso (in tribuna per squalifica).
Mesagne: De Marco 6, Pisto 10, Basile 11, Belfiore, Milo 16, Pastore 7, Sivilli 7, Mummolo, Del Gaudio 5, Cannella 7. All. Valenzano.
Arbitri: Caffo e Vigo di Catania.

E' scontro tra comune e dipendenti comunali

Il sindacalista Corradino De Pascalis

I sindacati dei dipendenti comunali rompono gli indugi e puntano il dito contro l’Amministrazione comunale responsabile di non aver risposto ad una richiesta di incontro chiarificatore trasmessa un mese addietro con un documento unitario. Presenti i massimi rappresentati sindacali provinciali Corradino De Pascalis ed Angela Serracca (Cisl), Riccardo Carone (Cgil), hanno convocato una conferenza stampa per denunciare la latitanza dell’Amministrazione comunale. All’incontro erano presenti anche Amelia Retta (Diccap), Damiano Zizza (Uil), i rappresentanti sindacali territoriali Felice Prudentino e Gildo Tambureranno, e Francesco Siodambro, coordinatore della Rsu.
All’ordine del giorno il confronto tra Amministrazione e rappresentanti dei lavoratori che dura oramai da oltre un anno. Sul tavolo della discussione il continuo rinvio di vicende fondamentali per la gestione e la qualità del servizio, la mancanza di dialogo e di rapporto costruttivo con l’ente pubblico “col risultato – sostengono i sindacati – che i servizi soffrono della mancanza di concertazione”.
“Negli anni precedenti l’Amministrazione comunale di Mesagne è stata all’avanguardia con le relazioni sindacali – ha detto De Pascalis -. Ci sono stati processi di integrazione di secondo livello e Mesagne è stato un vero e proprio laboratorio di sperimentazione, frutto dell’azione sindacale ma anche della disponibilità dell’Amministrazione”.

Il segretario generale del comune, Pasquale Greco.

Quanto è accaduto in questi ultimi tempi, però, ha lasciato i sindacati molto arrabbiati. Forse si parla poco e male, il dialogo si è limitato ai momenti ufficiali. “L’Amministrazione ha delegato la gestione del personale al segretario comunale con il quale non abbiamo buoni rapporti – ha aggiunto De Pascalis - . Ai ripetuti tentativi di dialogo e di proposta costruttivi abbiamo ricevuto risposte di una arroganza senza limiti. Facciamo appello al sindaco, all’assessore al Personale, alla giunta, al presidente del consiglio e a tutto il consiglio comunale di preoccuparsi di più dei problemi dei dipendenti. L’ossatura di una Amministrazione è il personale senza il quale non potrà produrre niente di costruttivo per la collettività. Noi siamo pronti e disponibili al dialogo e chiediamo alla politica e all’Amministrazione di riprendersi il ruolo contrattuale che è propria di una struttura democratica. Noi vogliamo parlare con i rappresentanti del popolo, con chi è stato eletto, e non con i funzionari che stanno creando una profonda spaccatura tra Amministrazione e dipendenti”.

Parole dure come un macigno che non lasciano spazio ad interpretazioni. Parole che sono state riprese da Carone e Srracca, oltre che dal coordinatore Rsu, Francesco Siodambro che ha accusato l’Amministrazione di non dare a tutti i dipendenti la stessa opportunità di accedere al salario accessorio e di una non equa distribuzione delle incentivazioni.
Tamburano, Prudentino e Retta hanno parlato di assoluta mancanza di risposte, dell’errore di aver suddiviso le quattro aree dirigenziali in 16 aree con capi servizio spesso in conflittualità tra di loro. Unica nota positiva: l’Amministrazione comunale con questo suo atteggiamento è riuscita a riunire i sindacati sino a ieri spaccati tra di loro.
“Ci accusano di catastrofismo e rallentamento di processi decisionali – è stato detto – mentre è la nuova struttura con 16 centri di responsabilità che non hanno una linea comune”.
Le organizzazioni sindacali dei dipendenti comunali di Mesagne non puntano solo ad ottenere miglioramenti salariali. L’obiettivo primario è quello di costruire corrette relazioni sindacali con l’Amministrazione dalla quale vogliono sapere quello che vuole fare e quello che è, invece, di loro competenza. Vogliono aprire un tavolo di discussione e di confronto corretto, senza muri, perché alla fine del confronto si mettano in campo utili iniziative alla cittadinanza. I dipendenti comunali sono al servizio della collettività cittadina. Ma per fare questo hanno bisogno di avere interlocutori con i quali discutere, e non burocrati con i quali scambiarsi lettere e che, peggio, li snobbano.
“Noi pensiamo – è stato detto - che in questi ultimi mesi la parte politica si sia un pò distratta rispetto ai problemi del personale comunale. Questa iniziativa è utile per richiamare l’attenzione della giunta perché i problemi che riguardano l’organico sono molti. Lanciamo questo segnale. Come organizzazione sindacale incalzeremo l’Amministrazione punto su punto per il rispetto degli impegni assunti, del contratto e delle leggi”. Questa, in estrema sintesi, il risultato di una conferenza stampa che preannuncia una fase molto critica nei rapporti tra i dipendenti e l’Amministrazione comunale.

Nicola Cavaliere in primo piano nella cattura di Provenzano

Nella foto, il dott. Nicola Cavaliere.

Il dott. Nicola Cavaliere, direttore del Dipartimento per la Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, direzione centrale anticrimine della polizia di stato, ha scritto la sindaco di Mesagne, Mario Sconosciuto, per ringraziarlo delle congratulazione che il primo cittadino della sua città natale gli aveva voluto inviare in occasione del successo ottenuto con la cattura di Bernardo Provenzano. “Sono particolarmente gratificato – ha scritto tra l’altro Nicola Cavaliere – dal fatto che il quotidiano impegno della struttura che mi onoro di guidare venga sottolineato da rappresentanti istituzionali sensibili ed attenti come lei”.
Il sindaco Sconosciuto, all’indomani della cattura di Provenzano nella cui operazione Nicola Cavaliere aveva avuto un ruolo di primo piano, aveva trasmesso un telegramma di congratulazioni per la brillante operazione.“A nome personale, dell’Amministrazione comunale e dell’intera città di Mesagne - aveva scritto - porgo le più vive congratulazioni per prestigiosa operazione di polizia che ha assicurato alla giustizia il superlatitante Provenzano. È un orgoglio per Mesagne avere un concittadino che con la sua competenza, professionalità e senso del dovere rende onore alla giustizia e alle istituzioni. La cattura di Provenzano è una vittoria per tutte le famiglie delle tante vittime della mafia e per l’Italia intera. Ad Majora”.

Pitbul aggredisce una signora

Un pitbul aggredisce la signora Rossella A. mentre era intenta a passeggiare il suo cagnolino, un Breton, che è stato ridotto in fin di vita. E’ accaduto mercoledì sera, intorno alle ore 20.45, in via Alcide De Gasperi, al rione Seta.
La signora era uscita da casa per far fare una passeggiata al cagnolino. Una abitudine di ogni tardo pomeriggio, quando torna da lavoro. Ieri sera stava per rientrare a casa quando improvvisamente è stata attaccata dal Pitbul che l’ha scaraventata a terra. Poi, per fortuna della donna, l’animale si è avventato contro il cagnolino che, nel frattempo, aveva tentato di difendere la sua padrona. Per il cagnolino sarebbe finita male se non ci fosse stata un’automobile sotto cui si è immediatamente riparato. Prontamente, alle grida della donna, sono usciti i residenti del vicinato che con lunghi bastoni hanno cercato di cacciare il Pitbul. Tentativi tutti falliti perché l’animale, inferocito, cercava, senza riuscirci, di stanare il Breton da sotto l’automobile.
La signora è stata immediatamente soccorso e portata in ospedale dove i medici di guardia le hanno prescritto cinque giorni di prognosi, salvo complicazioni, per le escoriazioni riportate e per il violento stato di choc provocato dall’aggressione del Pitbul.
I carabinieri, attraverso il microchip che il Pitbul aveva al collo, sono riusciti a risalire al proprietario del cane, certo P. M. che ieri mattina è stato querelato dalla signora.

Segnaletica modificata

L’ufficio urbanistico del comune, d’accordo con il comando della polizia municipale, ha provveduto a modificare la segnaletica nelle vie Eschilo e Tito Livio, al rione Impalata. Con la nuova disposizione, la viabilità all’interno del rione Impalata è stata resa più razionale perché con le modifiche apportate gli automobilisti potranno raggiungere via Sandonaci direttamente da via Antonio Falcone, percorrendo tutta la via Tito Livio e, quindi, via Riformati. Prima via Tito Livio era percorribile su entrambi le direzioni di marcia, così come la adiacente via Eschilo, il cui verso di percorrenza è stato adattato alla direzione di marcia di via Tito Livio, invertendo il tratto compreso tra via Omero e via Antonio Falcone.

Forever Blues al cinema Ariston

Martedi 2 maggio, alle ore 21.00, presso il cinema Ariston, sarà proiettato il film "Forever Blues" regia di Franco Nero. Il regista e attore sarà presente in sala. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Mesagne in collaborazione con il cinema Ariston ed i fratelli mesagnesi Gabriele e Vittorio Magrì. Interpreti: Franco Nero, Paola Saluzzi, Minnie Minoprio, Guia Quaranta, Daniel Piamonti. Il film, di genere drammatico, racconta cosa hanno in comune un solitario trombettista jazz ed un bambino quasi autistico. Nulla, se non la sonnolenta cittadina di provincia nella quale il primo, Luca, si esibisce in un fumoso jazz-club, e dove Marco, il bambino, arriva assieme a sua madre per una visita specialistica. Ma il destino vuole che per una serie di circostanze il jazzista si ritrovi a trascorrere un giorno e parte della notte in giro col ragazzino; poche ore che cambieranno per sempre i loro destini. Il potere magico della musica riuscirà a riaccendere entusiasmo nell'animo disilluso del musicista e avvierà il bambino, vittima di difficili situazioni familiari, verso un percorso di pieno recupero e di speranza nel futuro. Si ritiene che la visione del film possa costituire, per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, valida occasione formativa e un importante stimolo per riflessioni guidate sul rapporto adulti-bambini e sul grande valore della musica come mezzo di arricchimento personale, di superamento di differenze e barriere e di riscatto da forme di disagio e di disadattamento.”Un film educativo, commovente, luminoso, pieno di poesia”, come ha detto la signora Franca Ciampi, profondamente toccante, che rispecchia la personalità e la vita cinematografica di Franco Nero. Le musiche sono di Lino Patruno, autorevole esponente del jazz italiano. Realizzato con la collaborazione di Rai Cinema e della Regione Calabria, il film affronta, con toni intimistici e delicati, il tema dell'infanzia disagiata e del valore salvifico dell'amicizia, soprattutto quando questa nasce all'insegna di valori autentici e di una passione comune quale la musica.

Leonardo Manera al Teatro comunale

La comicità di Leonardo Manera esploderà giovedì 4 maggio, al teatro comunale, spettacolo promosso dal comune di Mesagne, assessorato allo Spettacolo, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Leonardo Manera, che rappresenta una colonna portante della trasmissione televisiva di cabaret “Zelig Circuì”, porta sul palcoscenico un repertorio di considerazioni sulla vita, sottolineandone i sentimenti che sottendono ogni fase dell’esistenza. Un viaggio che punta al cuore ma con i toni tipici della sua dimensione caricaturale che hanno fatto di quest’uomo di spettacolo una maschera della risata grottesca.
L’esibizione si avvarrà delle gag che hanno già reso celebre l’artista, alternate a canzoni, monologhi e personaggi, in un mix vivace e accattivante che coglie sempre l’occasione per improvvisare, come ogni comico di levatura sa fare, per coinvolgere ulteriormente il pubblico.
Uno spettacolo all’insegna della leggerezza, ma realizzato con estrema professionalità per garantire quella qualità manifesta al pubblico televisivo che già conosce la sua verve comica e che si aspetta sempre qualcosa in più quando assiste dal vivo alle performance.
Recital avrà anche una cornice musicale suonata dal vivo dal suo autore, Alessandro Carlà. Le note dal vivo esaltano, con la stessa efficacia delle battute e della mimica, il valore comico e, del resto, il musicista vanta un curriculum di tutto rispetto, specializzato proprio nella scrittura di brani per il cabaret.
Ci sono tutti i numeri per assistere ad uno spettacolo divertente e completo che garantisce una serata piacevole e rilassante per il pubblico che non vorrà perdersi uno dei maggiori esponenti contemporanei della risata.
I prezzi dei biglietti: platea e palco centrale € 15,00, palco laterale € 12,00 e ridotto, galleria € 9,00 ridotto € 9,00 per studenti, per over60, per gruppi minimo 10 persone. La prevendita dei biglietti si terrà al botteghino del teatro comunale dalle ore 18,00 alle ore 20,00 a partire dal 3 maggio, giorno prima dello spettacolo. Il teatro aprirà le porte alle 20.30 ed il sipario alle ore 21.00.

I giovani della Figc a Roma per il 1° maggio

Oggi, 1 maggio, la sinistra giovanile di Mesagne sarà a Roma al concerto organizzato dai sindacati, in piazza San Giovanni. “Abbiamo voluto organizzare la nostra presenza in piazza San Giovanni, perché crediamo che la musica, sia uno strumento di comunicazione importante per trasmettere valori ed ideali e, il concerto del primo maggio, è un modo per condividerli con migliaia di nostri coetanei. Quella di oggi, è una data importante che ha una storia alle spalle, una storia che noi non vogliamo dimenticare”.
Il 1 maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche e sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione. E’ anche un modo per ricordare i martiri di Chicago del 1886 e l’eccidio di Portella della Ginestra del 1947, che interessò nostri connazionali.“Certo – dice Claudio Capellini della segreteria della Sinistra giovanile mesagnese -, vogliamo vivere la festa dei lavoratori guardando al passato e nello stesso tempo proiettandoci al futuro. Un futuro lavorativo, che speriamo sia migliore del presente di tanti trentenni di oggi, vittime della precarietà. Con questo spirito vivremo quella giornata, accompagnati da tanta buona musica”.

Enzo Neve nominato vice presidente della Cpa

Enzo Neve, fotografo mesagnese, già presidente comunale della Confartigianato, è stato nominato vice presidente della Cpa (commissione provinciale artigianato), organo di autogoverno della categoria, istituita con la legge regionale numero 6 del 2005, per regolare il funzionamento degli organismi amministrativi degli imprenditori artigiani ed esercitare le funzioni relative all’istituzione e tenuta dell’albo provinciale delle imprese artigiane. La commissione è formata da otto titolari di imprese artigiane, un rappresentante dell’Inps, uno della Direzione provinciale del lavoro, uno dell’Inail ed un rappresentante dei sindacati dei lavoratori. Tra i nuovi compiti che la legge attribuisce alla Cpa, quello di compiere, oltre ad attività di tipo amministrativo e burocratico, analisi approfondite sulle dinamiche evolutive del settore, al fine di rendersi promotrice nei confronti della Regione di iniziative e provvedimenti finalizzati al consolidamento e all’ulteriore sviluppo del comparto. Il nuovo organismo avrà il compito di collaborare, quale organo tecnico consultivo, con gli Enti locali e territoriali, portando alla loro attenzione i problemi legati al mondo artigiano e proponendo interventi specifici finalizzati anche all’emersione del lavoro non regolare. Inoltre dovrà provvedere alla tenuta degli albi provinciali delle imprese artigiane e delle sezioni separate degli stessi, deliberare sulle eventuali iscrizioni di nuove imprese o consorzi, verificare il possesso o la perdita dei requisiti necessari per l’appartenenza alla categoria.

Piccoli studenti mesagnesi ad Altamura, la città del pane

Piccoli studenti mesagnesi ad Altamura, la città del pane. Gli alunni delle classi quinte sezione E ed F del primo circolo “Giosuè Carducci” di Mesagne sono stati ricevuti dal sindaco di Altamura, Mario Stacca. E dai loro coetanei del primo circolo didattico “IV novembre di Altanmura.
I ragazzi erano accompagnati dal Dirigente scolastico, prof. Romano Tarantino, dalle insegnanti Rosanna Milone, Lucia Pugliese, Maria Perrucci e Mirella Veccari e da alcuni genitori.
Il viaggio di istruzione è nato dalla volontà dei ragazzi mesagnesi di ricambiare la visita ricevuta il 28 maggio dello scorso anno. Tra le due scuole è in atto un gemellaggio tra le due scuole iniziato con un interscambio epistolare ed alcuni approcci telematici, sfociati con un primo incontro a Mesagne e proseguito con la visita ad Altamura. È stata un esperienza significativa, in quanto ha rappresentato per i ragazzi la possibilità di raccontarsi, confrontarsi e conoscere le usanze e le tradizioni di un paese, che seppur vicino, vive le proprie peculiarità.
Quanta emozione si poteva leggere nei volti degli alunni quando hanno rincontrato i loro amici di penna. Giunti sul posto i ragazzi sono stati accolti con calore dalle insegnanti Rosa Lo Spalluto, Leonarda Clemente, Rosa Ragone e dalla Dirigente scolastica di Altamura, Marilena Massa.
Successivamente, presso la sala consiliare del comune, i ragazzi sono stati ricevuti dal primo cittadino, dall’assessore alla Pubblica istruzione, Giorgio Clemente e da alcuni rappresentanti di giunta.
”Oggi, per il primo circolo IV Novembre di Altamura e il primo circolo di Mesagne, è un giorno in cui l’amicizia trova concretezza, un giorno in cui si festeggia la pace perché quest’incontro è un viaggio all’interno delle nostre Istituzioni, delle nostre famiglie e dei nostri diversi territori” ha affermato la docente Rosa Lo Spalluto aprendo l’incontro. “Il nostro fine è sviluppare un percorso di vita ispirato al rispetto della diversità, della tolleranza e della solidarietà”.
“Siete voi il nostro futuro, queste esperienze formano la vostra coscienza civile e vi renderanno capaci un giorno di gestire la complessa macchina burocratica” ha proseguito il sindaco nel suo saluto, “perché la vita è fatta di relazioni umane e quando gli uomini si parlano i contrasti si appianano. Vi affidiamo il testimone del futuro”.Salutando la delegazione mesagnese, il sindaco di Altamura ha regalato una targa ricordo al dirigente scolastico prof. Tarantino che, nel suo breve intervento, aveva portato i saluti dell’Amministrazione comunale di Mesagne.
La conclusione dell’incontro è stata affidata alla voce dei giovani ospiti mesagnese. ”Noi quest’anno scenderemo dal treno della scuola primaria e saliremo su un altro treno, quello della scuola meia inferiore, ma terremo sempre stretto al cuore il vostro ricordo perché siete stati per noi il vagone dell’amicizia”, hanno detto i ragazzi.

Donne in cerca di …lavoro sulla statale Appia Mesagne-Latiano

Donne in cerca di …lavoro sulla statale Appia Mesagne-Latiano. Il fenomeno continua.
Ripetute segnalazioni di viaggiatori che percorrono giornalmente la statale 7 che congiunge Mesagne a Latiano, hanno rievidenziato la presenza costante di donne di colore, per lo più provenienti dal continente africano, che esercitano la propria attività ai margini della strada. Alcune di queste donne che ottengono il permesso di soggiorno dichiarano, entrando nel nostro Paese, di svolgere attività lavorative per così dire normali, come le badanti o le colf. E su questo la forza pubblica non può entrare nel merito, se, fino a prova contraria, non scopra eventuali falsificazioni di documenti o traffici di altro genere.
Fermo restando il senso di ospitalità nei confronti di queste donne e il rispetto della loro cultura d’origine, è inaccettabile vedere una donna vestita o, per meglio dire … svestita, che in pieno giorno si trovi ferma, sul piglio di una strada extraurbana molto trafficata e che possa passare la giornata in attesa che un passante compri le proprie prestazioni come si può fare in un qualsiasi esercizio pubblico per acquistare un prodotto o un servizio. Su questo argomento si sono scritti fiumi di parole e si possono fare mille disquisizioni, ma l’aspetto più preoccupante è che si tratta ormai di un fenomeno in crescita. Se prima poteva sembrare un problema che toccava solo le grandi città o veniva denunciato nei film, ora interessa anche i paesi di provincia.
Ma oltre al problema della convivenza di questi fenomeni con le abitudini e i costumi di paese, c’è anche un aspetto educativo e formativo che, chi è genitore, deve considerare, cercando di far sembrare normale, agli occhi innocenti dei bambini, una cosa che tale non è. Alla domanda dei bambini durante una gita in un giorno di primavera: ”Papà, mamma, ma cosa ci fa quella donna da sola sulla strada?”, saremo costretti a rispondere con una mezza verità: “Niente, è normale…stà aspettando qualcuno”.
È assurdo pensare che, nella società attuale fortemente tecnologica, caratterizzata dalla presenza di mezzi sempre più moderni ed efficienti, ci siano ancora donne sfortunate costrette a vendere il proprio corpo per sopravvivere e che, ancora peggio, ci sia gente crudele che si arricchisce sfruttandole.

giovedì, aprile 27

A proposito del 25 aprile

Non è stato un bello spettacolo la celebrazione del 25 Aprile a Mesagne nella cornice di un teatro comunale stipato come non mai di insegnanti e ragazzi delle scuole. Probabilmente senza il determinante contributo del mondo della scuola la manifestazione sarebbe andata deserta col risultato che il prof. Beppe Vacca avrebbe parlato a pochi intimi.
Sul palco, il prof. Giuseppe Vacca (Ds), oratore ufficiale, è stato preceduto e seguito dagli interventi del vicesindaco Giuseppe Indolfi (Ds), dall'assessore alla Pubblica Istruzione Angelo Guglielmi (Ds) e dal vicepresidente dell’Amministrazione provinciale, Damiano Franco (Ds).
Al di là del contenuto della relazione dell’insigne storico, come al solito molto puntuale e ricca di contenuti, molta parte del pubblico era composta da genitori dei ragazzi del gruppo corale e strumentale della scuola media “Maya Materdona” che hanno stipato il teatro. Molti presenti hanno visualizzato un'ipoteca di parte sul significato del 25 Aprile. E questo nonostante tutti gli sforzi fatti negli ultimi tempi per dare all'evento centrale della nostra storia recente una valenza rispettosa di tutte le culture e sensibilità politiche che stanno alla base della democrazia repubblicana. Erano assenti numerosi rappresentati politici dei partiti mesagnesi, sia della maggioranza che della minoranza, erano assenti i massimi rappresentanti del consiglio comunale. Pochi i consiglieri comunali e gli assessori presenti alla manifestazione.
“Il 25 Aprile è di tutti gli italiani: così dev'essere e così deve apparire”, diceva un genitore.
Invece sul palcoscenico del teatro comunale, in assenza del sindaco Mario Sconosciuto fuori sede per motivi personali, è parso di vedere una presenza di parte, molto di parte, trascurando ogni altra legittima e doverosa rappresentanza. Naturalmente di questo non si possono addebitare colpe ai Democratici di Sinistra, come sempre particolarmente sensibili e puntali a queste ricorrenze, ma sicuramente gli assenti non hanno fatto una bella figura. A meno che non abbiano fatto preventivamente giungere la comunicazione di non poter partecipare per “impegni precedentemente assunti”. Queste occasioni storiche per la vita democratica del Paese vanno colte e partecipate con maggiore sensibilità politica perché quello che si è visto l’altra sera al teatro comunale non va bene per l'immagine dei Democratici di Sinistra, ma va peggio per tutti gli altri.
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FORZA ITALIA GIOVANI 25 Aprile: contestazioni senza senso. Gli insulti al ministro Letizia Moratti, le bandiere di Israele bruciate e dai soliti stupidi, gli slogan “10, 100, 1000 Nassiriya” meritano un’approfondita riflessione. Purtroppo il popolo della sinistra, che si fa portatore di valori quali la solidarietà, la tolleranza, ha mostrato senza pudore il proprio inconfondibile stile, confermando tutto quanto sostenuto dal Presidente Berlusconi in campagna elettorale.“La sinistra - sottolinea Bruno Morobianco - coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani, si conferma il solito soggetto politico contestatore senza limiti di dignità morale, civile e politica, non possiamo accettare questo clima di intolleranza e di odio nei confronti di coloro i quali non fanno parte del loro credo politico come se i soli democratici, coloro i quali hanno accesso alle istituzioni, fossero solo quelli di sinistra”. E aggiunge: “La solidarietà di circostanza di Bertinotti, presidente della Camera in pectore, non può certo mettere in secondo piano quanto accaduto” Conclude: “Ricordiamo che Forza Italia Giovani, con una delegazione guidata dal coordinatore Baldelli, ha ricordato gli oltre 7000 giovani militari americani a Nettuno che col loro sacrificio hanno contribuito alla costruzione di questa nazione”.

Iniziati i lavori sul manto stradale di via Brindisi

Finalmente hanno avuto inizio ieri mattina i lavori per il rifacimento del manto stradale su via Brindisi. Si tratta di un’opera di maquillage lungamente attesa non solo dai residenti e dai titolari degli esercizi commerciali esistenti sulla importante arteria comunale, ma anche da parte degli automobilisti che ogni giorno si trasferiscono a Brindisi per motivi di lavoro e per il traffico cittadino che attraverso via Brindisi si sposta in città.
Via Brindisi è una delle principali strade di accesso alla città, quasi un biglietto da visita per quanti arrivano dalla città capoluogo. Una strada che, francamente, non era presentabile. Attraversata in ogni momento della giornata da un inteso traffico che, da tempo, l’aveva ridotta ad un colabrodo a causa delle molte buche, dei pezzi di asfalto precari e delle numerose “pezze” che settimanalmente i dipendenti comunali erano costretti ad effettuare.
Ieri la ditta che ha vinto l’appalto, una azienda di Oria che negli scorsi mesi aveva rimesso a nuovo lo storico basolato di via Albricci, ha iniziato con i lavori di fresatura del vecchio manto stradale. I tecnici comunali assicurano che i lavori per il nuovo manto stradale dureranno una settimana. La parte di strada che sarà rimessa a nuovo, lunga ottocento metri, parte dall’ingresso della città, nei pressi dell’impianto sportivo “Colonne Rosse” del Csi SS. Annunziata, sino all’incrocio con via Epifanio Ferdinando, strada che porta al quartiere “Lu Buriu”. L’opera costerà poco più di sessanta mila euro.
Sempre in questi giorni stati avviati anche i lavori per l’apertura della strada che unirà viale Indipendenza con via Brindisi. Viale Indipendenza – si ricorderà – si incrociava con via San Lorenzo e per avere uno sbocco su via Brindisi, il traffico veicolare era costretto a passare per alcune stradine percorrendo un vero e proprio “budello”. La nuova strada costeggerà la nuova struttura commerciale aperta di fronte al cimitero. Quando sarà completata, il traffico automobilistico sarà facilitato e potrà immettersi direttamente su via Brindisi. Per il completamento della nuova arteria saranno necessari almeno novanta giorni.

Festa del minitennis a Mesagne

Oltre ottanta mini tennisti sono intervenuti domenica nell'ultimo appuntamento provinciale tenutosi nella splendida cornice del circolo tennis."De Guido" di Mesagne. La manifestazione, che vedeva impegnati i bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni, è stata seguita da un folto pubblico che ha gremito le tribune del club mesagnese, complice anche una giornata più che primaverile. Alla manifestazione sono intervenuti i circoli tennis di Brindisi, Latiano, Ostuni, Fasano, Cellino S.Marco, S.Pietro Vernotico, Cisternino, Erchie oltre, ovviamente, al club organizzatore. Il torneo, che ha messo in mostra i campioni di domani, è stato organizzato alla perfezione dai dirigenti del sodalizio mesagnese aiutati da Valentini Arredamenti, una azienda storicamente vicina allo sport giovanile. Degna di segnalazione, tra l’altro, la grande affermazione di Lorenza Stefanelli che a Maglie, insieme alla veronese Angelica Moratelli, ha vinto il torneo internazionale di doppio. Le due tenniste dodicenni hanno sconfitto in finale le pari età Clerici e Palmigiano al termine di una lunga e sofferta partita col punteggio di 7-5, 3-6 e 7-5.

Concerto di primavera. Questa sera al teatro Ariston

Tradizione appuntamento musicale con il “Gran concerto di primavera”.
L’iniziativa, promossa dall’associazione musicale “F. Fasano – L. Leo” di Mesagne, si terrà dopodomani, giovedì 27 aprile, al teatro Ariston, con inizio alle ore 20,30.
Il “Gran concerto di primavera” è oramai giunto alla tredicesima edizione ma conserva sempre un particolare fascino in quanto sono presentati brani di notevoli difficoltà tratti da diversi repertori musicali. L’associazione musicale mesagnese, nel consapevole bisogno di accrescere sempre di più la maturità artistica dei propri musicisti, organizza la manifestazione di concerto con l’Amministrazione comunale, assessorato alla Cultura, anche con l’obiettivo di assicurare alla cittadinanza momenti di sana ed intensa ricreazione dello spirito, e perché la musica diventi sempre più una presenza piacevole nella vita di ogni cittadino mesagnese.

Oggi pomeriggio, al Gal, primo incontro del seminario organizzato dalla Confagricoltura

“Condizionalità: le norme da rispettare per ottenere gli aiuti comunitari”.
Due gli appuntamenti, organizzati dalla Confagricoltura, con il contributo della Regione Puglia, assessorato alle Risorse Agroalimentari, per conoscere le nuove normative che si dovranno rispettare per poter riscuotere i finanziamenti comunitari relativi al comparto agricolo relativi alle quote dei seminatvi e dell'olio d'oliva. Il primo seminario formativi ha avuto inizio ieri sera a Mesagne ieri sera, e proseguirà oggi, con inizio alle ore 16.00, presso la sede del Gal in via Albricci, con la collaborazione del comune di Mesagne, assessorato alle Attività produttive. Il secondo seminario si svolgerà a Brindisi il 4 e 5 maggio, con inizio ore 16.00, presso l'Hotel Internazionale, lungomare Regina Margherita.
Le norme sulla condizionalità coinvolgono tutti gli agricoltori che intendono beneficiare dei finanziamenti messi a disposizione dell’Unione Europea attraverso la Pac. A partire dal 1 gennaio 2005, gli agricoltori sono tenuti ad assicurare il rispetto di una serie di impegni di corretta gestione agronomica dei terreni, a salvaguardare l’ambiente, la salute pubblica e degli animali, il benessere animale, pena l’attivazione di un meccanismo di riduzione dell’insieme dei pagamenti diretti a cui ciascun agricoltore ha diritto.
Al fine di favorire l’accesso degli imprenditori agricoli a tutte le informazioni relative alla corretta applicazione delle norme legislative in materia di condizionalità, la Confagricoltura, con il sostegno della Regione Puglia, ha avviato un programma di interventi, informativi e formativi, rivolti agli operatori agricoli e ai tecnici responsabili della consulenza aziendale. Nel corso del seminario sarà distribuito del materiale informativo organizzato in schede di facile consultazione.

I dipendenti comunali annunciano una fase di agitazione

I dipendenti comunali tornano sul piede di guerra e minacciano di incrociare la braccia.
Questa sera i responsabili sindacali e i rappresentanti della Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) terranno una conferenza stampa nel corso della quale spiegheranno i motivi del malumore che serpeggia tra le fila del personale comunale.
I motivi del dissenso sono tutti elencati nel documento di protesta che stilarono all’unanimità lo scorso 24 marzo e, con il quale denunciavano lo stato di grave degrado delle relazioni sindacali.
Le questioni sollevate riguardano la vanificazione delle intese raggiunte in materia della ripartizione delle risorse economiche destinate al lavoro straordinario per la quale la parte pubblica, nel giugno del 2005, aveva condiviso l’impianto ritenendola utile a calmierare le sproporzioni determinatisi negli anni precedenti. I dipendenti comunali protestano, inoltre, per la ritardata liquidazione degli arretrati inerenti gli adeguamenti tariffari relativi al lavoro straordinario ed alle varie indennità, e per le progressioni orizzontali, effettuate dal personale dipendente. Infine per l’ennesimo rifiuto da parte dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale ad affrontare le questioni legate alla mancata liquidazione dei compensi per l’esercizio dei compiti comportanti specifiche responsabilità.
“Tutte le nostre sollecitazioni – si legge in una nota congiunta trasmessa dai sindacati e dalla Rsu - finora sono rimaste colpevolmente inevase e sono state considerate non meritevoli di risposta, a dispetto della correttezza dei rapporti, della trasparenza dei comportamenti e del dovere di informazione”.
La parte pubblica, secondo i sindacati e la Rus, si sarebbe resa responsabile di aver deciso il fondo per salario accessorio “senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali e con la Rsu, ed avrebbe trasmesso alcune linee guida di contrattazione”.
Una decisione unilaterale, l’ennesima secondo i rappresentanti dei lavoratori comunali, senza confronto con il sindacato “che, invece, andrebbe preventivamente informato, così come previsto dal contratto nazionale, per attivare “un percorso concertativi”.

mercoledì, aprile 26

Commemorato il 61° anniversario della Resistenza

Nella foto, da sinistra, il vice sindaco, Giuseppe Indolfi, il prof. Beppe Vacca e l'assessore alla Pubblica Istruzione, Angelo Guglielmi.

Teatro comunale gremito per ascoltare il prof. Beppe Vacca che ha commerato il 61° anniversario della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti. Mesagne ha voluto ricordare il sacrificio degli uomini e delle donne, dei civili e dei militari, italiani e alleati, con una serie di iniziative pubbliche. "I morti della Resistenza, con il loro sacrificio, scrissero una pagina indelebile della nostra storia dalla quale nacque la Costituzione Repubblicana - ha detto il relatore -. Oggi siamo chiamati a difendere quella Costituzione contro una legge che vuole dividere il Paese". Ed ha invitato i mesagnesi a votare in occasione del prossimo referendum per scongiurare la proposta del Lega Nord. "Ecco perchè è quanto mai giusto il tema dato a questa conferenza - ha proseguito il prof. Vacca -, "Antifascismo e Resistenza. Ieri e oggi". Il prof. Giuseppe Vacca, presidente dell'istituto nazionale "Antonio Gramsci" di Roma, si è complimentato con la dirigente scolastica prof.ssa Maria Santina Faggiano Semeraro che ha organizzato il gruppo strumentale e corale degli studenti della scuola media "Maya Materdona" che, per l'occasione, erano accompagnati da alcuni genitori. Il gruppo ha suonato e cantato inni e arie della Resistenza e della tradizione nazionale.

Seconda edizione del ciloturistico "Città di Mesagne"

Il biciclub Mesagne ha organizzato la seconda edizione del ciclo turistico “Città di Mesagne”. Alla manifestazione hanno partecipato anche i club di alcuni centri limitrofi di Torre Santa Susanna, Latiano, San Vito dei Normanni. I cicloamatori si sono ritrovati in piazza Porta Grande a Mesagne da dove sono partiti per un percorso di circa 50 chilometri toccando le città di Latiano, Torre Santa Susanna, Oria, Francavilla Fontana, San Michele Talentino e San Vito dei Normanni. Rientrati a Mesagne alle ore 11 tutti gli appassionati della due ruote sono stati premiati dal presidente avv. Michele Marra e dal vice presidente della Provincia, Damiano Franco presso lo stand allestito in villa comunale.
Nella foto a sinistra il vice presidente della Provincia, Damiano Franco, mentre premia il presidente del Biciclub Mesagne, Michele Marra.
Il biciclub Mesagne conta 30 soci, è sorto due anni addietro, ed ha la sede sociale in via Geofilo n. 8 presso lo studio del presidente Michele Marra. E’ sostenuto dalla grande passione che accomuna i soci che annovera professionisti, impiegati, operai e pensionati. Intanto è stata promossa una campagna promozionale alla quale stanno rispondendo molti giovani di ambo i sessi. Dopo l’estate, a settembre, è in programma la terza edizione del ciclo turistico.
Sono stati premiati tutti i partecipanti e il ciclista più anziano del gruppo, Cosimo Scoditti, di 75 anni.

martedì, aprile 25

Avanti in memoria di Antonino, operaio.

La drammatica morte di Antonino non ha trovato spazio su giornali e televisioni nazionali. Questa insopportabile tragedia non è stata considerata all’unanimità una notizia degna di essere raccontata a tutto il paese. In quei giorni c’era troppa carne al fuoco in materia di cronaca e spettacoli e, soprattutto, andava dato il giusto risalto ai preparativi per il compleanno della amata regina d’Inghilterra Elisabetta II. La scomparsa di un operaio, l’ennesima nerissima disgrazia sul lavoro (le chiamano “morti bianche”) che va ad ingrossare un bollettino ogni giorno più angosciante, avrebbe rischiato evidentemente di turbare il sonno degli italiani. E’ il segno dei tempi.
Tempi che pure non perdono occasione per sbatterci in faccia tutti i nefandi effetti di un modello economico-sociale imperniato sul profitto dei pochi a scapito dei diritti di tutti, che fa dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo una prassi consolidata e sempre più socialmente accettata, che in nome dell’accumulazione della ricchezza dei privilegiati reclama, e il più delle volte ottiene, il peggioramento delle condizioni del lavoro. Quel lavoro su cui ancora, stando almeno alla Costituzione, sarebbe invece fondata la nostra Repubblica.
Eppure sembriamo proprio non volercene accorgere, troppo beatamente presi dal torpore di una quotidianità disumanizzante che ci svuota e umilia mentre ci blandisce con l’illusione di una normalità effimera e scintillante che non ci riguarda. La realtà sono gli abbaglianti corridoi di un centro commerciale, sono le vacanze intelligenti, i telefonini di ultima generazione, le auto di lusso e gli abiti alla moda, le vicende di perfetti sconosciuti che nel giro di un’ora diventano eroi nazionali grazie al nulla che sfoggiano nei loro (appunto) “reality”.
Cosa conta allora l’inferno sferragliante delle zone industriali alle porte delle nostre città? Cosa importano quei guard-rail e quelle strade all’ingresso di Taranto di color rosso ruggine, lo stesso delle polveri che arrivano direttamente dagli stabilimenti industriali e su di essi si posano, quanto rimane di ciò che ha trovato già posto nei polmoni di chi ci lavora all’interno? A chi importa se di lavoro ci si ammala e si muore? E cosa conta la morte di Antonino.
Antonino era una persona amabile, così dolce in quella sua determinazione che conquistava, con un senso del dovere che ha procurato soggezione in chiunque l’abbia conosciuto, limpido esempio di dedizione agli altri e alla famiglia. E con l’ironia disillusa di chi da questo mondo non si aspetta grandi regali che raccontava quel sorriso amaro, di rado assente dal suo volto di ragazzino impertinente. Al giorno d’oggi dunque, un perfetto signor nessuno. Che nelle nostre riunioni però ha offerto, ogni volta che i turni asfissianti glielo concedevano (ma quanto gli pesava il non poterci essere sempre…), quel lucido contributo nell’analisi e nella proposta che poteva essere proprio solo di un uomo che viveva in piena consapevolezza la sua gravosa eppure ineludibile condizione di operaio del ventunesimo secolo. Il rifiuto appassionato di ogni ingiustizia, il senso e il valore della solidarietà gli appartenevano nel profondo. Antonino era autenticamente una persona per bene.
Caduta in battaglia. Perché può dirsi “posto di lavoro” quel luogo in cui un uomo, per portare due soldi a casa che possano consentire una vita dignitosa alla propria famiglia, consuma la propria persona in un’occupazione alienante e nell’angoscia quotidiana del rischio di rimetterci la pelle? O non trattasi piuttosto di “trincea”? Chiedete a chi in certi stabilimenti ci lavora o ci ha lavorato. Vedete nelle loro testimonianze quante volte ricorrono i termini “paura di morire” e “rischio della vita”. Questa è la normalità per migliaia di persone appartenenti ad una categoria oramai fuori moda, quella degli operai.
Ecco perché Antonino, anche lui vittima dell’ignobile ricatto a cui si è sottoposti quando nella vita ci si trova a dover scegliere tra una disoccupazione disgraziata e una occupazione assassina, non è morto per una fatalità. Questo intollerabile dramma dei giorni nostri non c’entra nulla con la sorte avversa, perché non c’entra nulla il fato con le condizioni disumane e di assoluta insicurezza in cui si lavora in quegli stabilimenti. I rapporti annuali sugli infortuni e le morti sul lavoro tolgono impietosamente tutti i dubbi a riguardo. Esistono invece responsabilità precise e pesantissime, responsabilità politiche e morali di coloro che si prodigano nell’edificare un’economia e una società a misura dei propri interessi e a scapito delle vite degli altri. E di chi ogni giorno, crogiolandosi nel disinteresse per tutto quanto gli passi anche a un palmo dal naso, ne fa il gioco infame. Sulle responsabilità penali la fiducia in una giustizia giusta e rapida è quella che con amarezza bisogna metterci in queste occasioni.
Adesso ci attende una pesante inevitabile responsabilità. Quella di non far finta di niente. Quella di non dimenticare. Quella di raccontare, vivere e lottare nell’esempio e in onore del sacrificio dei tanti ignoti Antonino della storia, nostri amati compagni di strada. Ci attende l’obbligo morale di trasformare il nostro dolore e la nostra rabbia in rinnovato vigore vitale e farci nuovi portatori del loro grido mai soffocato che anela giustizia per tutti. Se ne saremo degni e capaci.
Se no andiamo pure avanti così. Continuiamo ad odiarci l’un l’altro, ammazziamoci in guerra, per strada o sul lavoro, e chi riesce a portare le penne a casa, non perda una puntata del grande fratello e avanti tutta allegramente verso l’autodistruzione.

Graziano Santoro

E’ vero, ci hai ragione insomma, ho convenuto io conciliante, ma alla fine siamo seduti tutti su una grande galera, remiamo tutti da schiattare, puoi mica venirmi a dire il contrario!... Seduti su ‘ste trappole a sfangarcela tutta noialtri! E cos’è che ne abbiamo? Niente! Solo randellate, miserie, frottole e altre carognate. Si lavora! dicono loro. E’ questo che è ancora più fetido di tutto il resto, il loro lavoro. Stiamo giù nelle stive a sputare l’anima, puzzolenti, con le palle che ci sudano, ed ecco lì! In alto sul ponte, al fresco, ci sono i padroni e mica se la prendono, con belle femmine rosa tutte gonfie di profumo sulle ginocchia. Ci fanno salire sul ponte. Allora, si mettono il cappello dell’alta uniforme, e poi te ne sparano in faccia una del tipo: “Banda di carogne, è la guerra! ti fanno loro. Adesso li abbordiamo, ‘sti sporcaccioni che stanno sulla Patria n. 2 e gli facciamo saltare la pignatta! Alè! Alè! C’è tutto quel che ci vuole a bordo! Tutti in coro! Spariamone una forte per cominciare, da far tremare i vetri: Viva la Patria n. 1! Che vi sentano da lontano! Chi griderà più forte, avrà la medaglia e il confetto del buon Gesù! Porco dio! E poi quelli che non vogliono crepare in mare, potranno sempre crepare in terra dove si fa ancora più in fretta di qui!”

Louis Ferdinand Cèline, Viaggio al termine della notte.

Beppe Vacca a Mesagne per celebrare la Resistenza

Quest’anno in tutto il Paese si celebra il 61° anniversario della liberazione dell’Italia dai nazisti e dai fascisti. Mesagne vuole ricordare il sacrificio degli uomini e delle donne, dei civili e dei militari, italiani e alleati, con una serie di iniziative pubbliche.
I morti della Resistenza, con il loro sacrificio, scrissero una pagina indelebile della nostra storia, dalla quale nacque la Costituzione Repubblicana.
L’Amministrazione comunale di Mesagne, per ricordare l’anniversario del 25 aprile, ha organizzato un incontro di approfondimento sul tema “Antifascismo e Resistenza. Ieri e oggi”. Relazionerà il prof. Giuseppe Vacca, presidente dell’istituto nazionale “Antonio Gramsci” di Roma. L’incontro si terrà presso il Teatro comunale alle ore 18.00.
Alla manifestazione parteciperà il gruppo strumentale e corale degli studenti della scuola media “Maya Materdona” che, accompagnati dal dirigente scolastico prof.ssa Santina Faggiano Semeraro, suoneranno e canteranno brani della Resistenza Italiana.
Le iniziative commemorative avranno inizio sin dalla prima mattinata quando il concerto bandistico mesagnese “F. Fasano-L. Leo” percorrerà le principali strade e piazze della città, suonando inni e arie della Resistenza e della tradizione nazionale. Infine, nel pomeriggio, con inizio alle ore 18.30, presso il Teatro Comunale, si esibirà il quartetto musicale “La Resistenza”.

L'assessore Piro col regista Moretti


Nella foto, l’assessore allo Spettacolo del comune di Mesagne, Maurizio Piro all’auditorium di via della Conciliazione assieme a Nanni Moretti che ha vinto il David Donatello con il film “Il Caimano”. Moretti è stato premiato anche come miglior regista. L’assessore Piro è stato invitato alla manifestazione dalla dalla Fandango assieme a Fabio Marini, agente di spettacolo, consulente cinematografico e organizzatore del film “La Terra” che si è girato a Mesagne la scorsa estate.

I risultati delle formazione mesagnesi

Basket serie B1 femminile. Playoff promozione serie A2. Garauno.
Fattorie il Sole Mesagne-Castellammare del Golfo 65-50
Mesagne: De Marco 4, Pisto, Basile ne., Belfiore 2, Milo 9, Pastore 22, Sivilli 23, Mammolo, Del Gaudio 2, Cannella 3. All. Valenzano.
Castellammare: Vaccaro 17, La Monica 6, Brum 2, Lentini, Sicola 18, Lo Porto M. 4, Senia, Lo Porto O. 3. All. Caruso.
Arbitri: Sgueglia di Caserta e Santoro di Casagiove.
Note: Mesagne Tiri liberi 15/22 , tiri da 3, 6/22. Castellammare, tiri liberi 10/17, tiri da 3 2/8.
Tecnico alla panchina del Castellammare al 5’ del secondo periodo (23-19). Secondo tecnico ed espulsione dell’allenatore ospite al 30’.
Partita senza storia che il Mesagne ha giocato senza forzare più di tanto. Lo stesso coach siciliano, al termine della gara, ha parlato di risultato scontato considerata la differenza dei lavori in campo. Il Mesagne è partita subito forte con Sivilli che ha realizzato i primi 6 punti. Ha risposto Vaccaro. Il primo periodo è andato avanti senza grossi scossoni. Le siciliane hanno difeso a zona mentre il Mesagne, quando ha deciso di difendere forte, ha bloccato sulla sirena dei 24’’ le azioni ospiti. Chiuso a +7 (18-11) il primo parziale, nel secondo periodo Sicula ha mantenuto a galla la sua squadra senza, tuttavia , cambiare il risultato. Al riposo il Mesagne è andato con un + 9 (33-24). Nel terzo e quarto periodo, stesa storia. Il Mesagne ha controllato la partita senza dannarsi più di tanto. A – 3’ Sivilli e compagne erano sopra di 19 punti (65-46). Poi si sono fermate e hanno permesso alle ragazze siciliane una onorevole la sconfitta (65-50).
Garadue domenica 30 aprile a Castellammare. Eventuale bella domenica 7 maggio a Mesagne.
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Serie C2 Maschile. Playout per la salvezza. Monteroni-MS Mesagne 72-52
Monteroni: Jonikas 12, Bollino 9, Quarta A., Signore 10, Bisconti 14, Leucci 14, Bernotas 7, Scatigno 2, Pagliula 2, Cataldo 2. All. Lezzi. Mesagne: Santacesaria 6, Licchello 2, Risolo 19, Voglino 6, Ventruto 17, Rubino, Di Monte 2, Monna, Carriero, Passante. All. Amatori. Arbitri: Brienza di Ginosa Marina e Littorio di Taranto. Note: Parziali 10-13, 25-35, 47-45. Uscito per 5 falli Risolo (22'). Tiri liberi Monteroni 9/19, Mesagne 13/18; tiri da tre punti Monteroni 4/22, Mesagne 3/19.
La Mens Sana perde garauno dei playout salvezza a Monteroni nonostante un avvio che faceva sperare in un bliz . E' successo che i leccesi, dopo un avvio stentato, hanno reagito e nel secondo tempo hanno steso con un tremendo k.o. i mesagnesi sconfitti con uno scarto di 20 punti. Per il Mesagne, contro il Monteroni di coach Lezzi, si tratta della terza sconfitta stagionale dopo le due sconfitte della stagione regolare. Gara di ritorno mercoledì a Mesagne con inizio alle ore 20.
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Serie D/m Fortitudo Mesagne-Grandi Brindisi 90-65.
Mesagne: Zanzarella 9, Caramia 19, Cafiero 6, Calò A. 10, Vitale 5, Marino 2, Molfetta 26, Calò E. 5, Maggiore 5, Di Bella 6. All. Vitale
Brindisi: Ingrosso, Astro, Lazzaro 22, Di Emidio 20, Spinosa 9, Cuppone, Muscio, Baldassarra 16.
Arbitri: Pepe di Ceglie e Nigro di Latiano
parziali: 22-19 / 44-29 / 61-43 / 92-67.
Le premesse non erano delle migliori, ma il Mesagne mette da parte le vicissitudini della vigilia e porta a casa un altro risultato utile, che alla luce del risultato della gara tra “Quelli che...Brindisi” e Martina, gli permette di raggiungere il terzo gradino in classifica generale dietro a Invicta Br e Fiamma Le. La partita non è stata delle più esaltanti con la Fortitudo che archivia subito la pratica Acli portandosi sul 44-29 già all' intervallo. Nel 3° e 4° quarto Vitale mette a sedere le prime linee dando più spazio a chi, per vari motivi, ne ha avuto meno fino a adesso chiudendo con un Molfetta strepitoso (26 punti nei 2 quarti finali) dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, la qualità di questa squadra che non si ferma solo a chi ha avuto la possibilità di poterlo dimostrare.
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Volley. Serie D/f 24a giornata Mesagne-Surano 3-1. La prossima Galatone-Mesagne

lunedì, aprile 24

Horum: il vino tra arte, cultura ed itinerari

Manifestazione ecologica itinerante “Horum: il vino tra arte, cultura ed itinerari”. L’iniziativa, organizzata sotto il patrocinio dell’assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari e del comune di Mesagne, ha visto la partecipazione di molti cittadini che soprattutto nella mattinata di domenica hanno visitato il padiglione allestito nei saloni del castello Normanno-Svevo.
La manifestazione enologica faceva parte del progetto di promozione dei prodotti alimentari di qualità e del territorio pugliese, ed è stata organizzata dall’agenzia salentina “White”, sulle tracce delle testimonianze storiche di Federico II. Infatti, il progetto Horum, nell’arco di tre giorni, ha svolto manifestazioni nella città di Lecce, Brindisi, Mesagne ed Oria.
All’inaugurazione svoltasi nel pomeriggio di venerdì 21 aprile, aveva partecipato come ospite d’onore l’attore Lino Banfi che aveva apprezzato l’iniziativa e la qualità dei vini salentini.
All’interno del castello per tre giorni numerosi visitatori hanno avuto la possibilità di degustare le migliori produzioni vinicole del territorio Jonico-salentino, scelti per l’occasione da autorevoli sommeliers.

domenica, aprile 23

Oggi Mesagne festeggia la Madonna di Mater Domini

Oggi, prima domenica dopo la Pasqua, i mesagnesi festeggiano la Madonna di Mater Domini. Una consuetudine antichissima, che affonda le radici nella profonda fede religiosa e mariana del popolo mesagnese. Un appuntamento fisso al quale nessuno vuole mancare, credenti e non credenti. La tradizione è quella di portare in processione, per alcune vie della città, la statua della Vergine con Bambino scortata dalla confraternita della parrocchia che è forse la più antica della città. Una associazione che da sempre ha avuto un peso e un ruolo notevole nel quartiere. E non solo dal punto di vista religioso e devozionale, quanto da quello assistenziale ed economico per la famiglie indigenti e in difficoltà del rione. Secondo l’usanza il Bambino viene staccato dalla Madre e viene portato in visita al capezzale di un bambino ammalato. Quest'anno ricorre il 70° anniversario della fondazione della associazione Schiave di Maria che cura il culto per Mater Domini.
Il programma delle Sante Messe. Ore 7.00, 8.30, 9,30. Alle ore 11.00 ci sarà la liturgia sarà concelebrata e presieduta da padre Enrico Ronzini del Santuario della Madonna del Carmine. Nel pomeriggio, alle ore 18,30, ci sarà la processione e, al rientro, la celebrazione dell’ultima Messa della giornata. Itinerario della processione: via Maya Materdona, via Epifanio Ferdinando, via Giulio Farnese, via Roma, piazza Garibaldi, piazza Cavour, via Borgo Antico, via Musciacchi, via Caracciolo, via degli Azzollino, piazza Orsini del Balzo, via Castello, piazza IV Novembre e sosta sul sagrato della Chiesa Madre dove ci sarà il messaggio pasquale con omaggio floreale dell’arciprete, don Angelo Argentiero. Successivamente la processione proseguirà per piazza Vittorio Emanuele II, via Brindisi, via Francesco Vita e tornando su via Epifanio Ferdinando e via Maya Materdona, rientrerà al Santuario.
Al termine delle celebrazioni religiose seguirà uno spettacolo pirotecnico.
Alle spalle della chiesa sono state allestite le giostre.
Parte delle offerte che i mesagnesi ogni anno offrono alla Madonna di Mater Domini, verranno devolute in un gesto di carità.

La domenica sportiva delle mesagnesi

Dopo aver vinto tutto nella “regular season” adesso la Meyana Mesagne, sponsorizzata Fattorie il Sole, è attesa a dover vincere la partita più importante: la promozione in serie A2.
Si inizia domenica, alle ore 18.30, sul parquet di casa, in via Udine. Primo avversario di questa roulette russa che sono i playoff, saranno le trapanesi del Castellamare del Golfo che, nella prima fase della stagione, hanno conquistato solo 22 punti contro i 52 dell’imbattuta capolista. Scorrendo gli altri numeri l’attacco del Mesagne ha realizzato 1772 punti, contro i 1444 delle avversarie e in difesa le gialloblù hanno subito 1293 punti contro i 1445 delle siciliane con una differenza canestri + 479 per il Mesagne e -1 per le ospiti.
"Questo è un altro campionato, con altre motivazioni, con altri stati d’animo, oserei dire quasi con altre squadre - dice coach Valenzano -. Le nostre avversarie partono avvantaggiate rispetto a noi in quanto non hanno nulla da perdere. Scenderanno sul parquet di via Uidne aspettandoci al varco. Siamo noi che dobbiamo fare la partita”. Una analisi spietata, cruda, ma concreta, reale. Poi, però, si dovrà valutare l’aspetto tecnico. E la bilancia non può che scendere dalla parte della Meyana che nelle 26 partite disputate nella prima fase della stagione, non ha mai conosciuto ostacoli, che contro il Castellammare del Golfo ha vinto facile sia in Sicilia che in Puglia, che gli addetti ai lavori hanno definito squadra “schiacciasassi”.
Arbitreranno Sgueglia e Santoro di Caserta.
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Basket. Plaout salvezza serie C2 maschile. Questa sera, ore 19.30, garauno Monteroni-MS Mesagne
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Basket. Serie D/m Questa sera, ore 18.30, Fortitudo Mesagne-Acli Brindisi. Vinvendo i mesagnesi si assicurano aritmeticamente il 4° posto, ultima poltrona per l'accesso ai playoff per la promozione in serie C2

sabato, aprile 22

Altro incidente all'Ilva

Con il fiato sospeso. Poi, per fortuna, lo sgomento è subito rientrato. La notizia di un altro incidente sul lavoro all’Ilva di Taranto che ha visto coinvolto il mesagnese Nicola Esperti, giovane metalmeccanico di 28 anni. Le condizioni di Esperti, medicato presso il centro grandi ustioni dell’ospedale Perrino di Brindisi, sono apparse meno gravi del previsto anche se non si può dimenticare che un suo collega, Adriano Carrieri, di 35 anni, di Statte (Taranto), è ancora grave avendo riportato ustioni di secondo grado al volto e alle mani. Nell’incidente avvenuto al compartimento bramme dell’Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico, è rimasto coinvolto anche Pasquale Nardelli di Palagiano (Taranto). Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, i tre operai, tutti dipendenti dell’Ilva, facevano parte di una squadra di pronto intervento e stavano eseguendo una manutenzione su un quadro elettrico quando, all’improvviso, sono stati investiti da una fiammata.
Il sindaco Mario Sconosciuto, informato dell’accaduto, chiede a viva voce ai sindacati di prendere posizione perchè l’Ilva e le aziende appaltatrici aumentino le condizioni di sicurezza dei loro lavoratori. Anche l’on. Cosimo Faggiano, appresa la notizia, ha fatto sapere che a questo punto è assolutamente opportuno che l’Amministrazione comunale faccia sentire la propria voce al fianco dei sindacati e delle istituzioni perché si apra un tavolo di confronto con l’Ilva, una fabbrica che continua a produrre morte ed infortuni. Ieri Rosa, la giovane moglie di Nicola, collaboratrice della cooperativa sociale l’Oasi, ha saputo dell’incidente quando è rientrato Nicola. “Per fortuna non è successo nulla di grave. Nicola è tornato a casa con i suoi piedi e ciò mi ha tranquillizzato. Ora sta riposando, bisogna capirlo, era fortemente choccato, come io del resto, dopo quello che era accaduto purtroppo al povero Antonio”.

Incontro sul tema della pace e solidarietà

“Il volontariato chiama, noi dove siamo?”. In occasione del 13° anniversario della morte di don Tonino Bello, si è tenuto nel salone parrocchiale della S.S. Annunziata un incontro sul tema “La pace e la solidarietà, ricordo di don Tonino Bello, il ruolo attuale delle associazioni di volontariato e delle Istituzioni Locali”.
Dopo un breve saluto del parroco don Alberto Diviggiano, promotore dell’iniziativa, è intervenuto mons. Settimio Todisco, già vescovo della diocesi Brindisi-Ostuni e per molti anni amico di don Tonino. “La vita è un dono e molti sono i modi per donarla agli altri” ha sottolineato nel suo intervento il presidente della sezione cittadina dell’Avis, Sergio Zezza.
Questa esigenza è molto sentita anche a livello istituzionale; infatti a completare la serie degli interventi è stata la delegata alle Pari Opportunità del comune di Mesagne Margherita Ignone, che si è fatta promotrice di un progetto da avviare a breve denominato “La banca del tempo”. Il Comune di Mesagne aderirà al movimento. Maggiori e più chiari dettagli si avranno il prossimo 2 maggio quando, alla presenza della coordinatrice nazionale delle “Banche del tempo”, si svolgerà un incontro di presentazione presso l’auditorium del castello Normanno Svevo.

Denunciato a piede libero un tabaccaio

Migliaia di marche da bollo false sono state rinvenute dai carabinieri dell'Antisofisticazione presso la tabaccheria di Francesco Paolo Caroli 36 anni, mesagnese, filgio del titolare della tabaccheria in piazza Vittorio Emanuele II. Il carabinieri ritengono che ci sia un fiorente commercio di marche falsificate. Il giovane avrebbe ammesso che le marche erano sue e che le vendeva all'insaputa del genitore.

Gli studenti del Commerciale in videoconferenza con l'Europa

Videoconferenza, in lingua inglese, dei giovani dell'istituto tecnico "Epifanio Ferdinando" con i loro colleghi di un liceo della Slovenia. Si tratta di un progetto europeo iniziato lo scorso anno scolastico quando a Mesagne si incontrarono gli studenti dei sei paesi europei (Germania, Polonia, Ungheria, Slovenia, Serbia e Italia) partecipanti. Obiettivo é educare i giovani alla cittadinanza europea. Attraverso un questionario i futuri ragionieri hanno chiesto ai loro compagni d'istituto quanto sono influenzabili dai mezzi di comunicazione. L'indagine, sintetizzata in grafici, sarà pubblicata sul giornale multilingua che andrà in stampa l'anno prossimo. Inoltre sarà realizzato un cortometraggio perchè anche il cinema fa parte del mondo dei media, come i libri, il computer, il cinema e la radio. Il gruppo della scuola "Epifanio Ferdinando" è stato già in Germania e Slovenia, e domenica 23 aprile partirà per la Polonia dove incontreranno gli studenti di quella scuola che partecipano al progetto comunitario. All'incontro in video erano presenti anche alcune classi del liceo scientifico e delle scuole medie Materdona e Moro con le quali sarà possibile avviare il discorso della continuità. "La sensibilità alla cittadinanza europea non si crea solo nelle scuole superiori ma sono dei valori da inculcare sin dalla scuola media inferiore", ha dichiarato il prof. Fernando Bianco, coordinatore del corso. I ragazzi hanno seguito con particolare interesse il progetto "perché‚ attraverso questo lavoro i ragazzi toccano concretamente con mano quanto troppo formalmente viene detto in classe durante le discipline scolastiche curriculari", ha aggiunto il prof. Bianco. Il dirigente scolastico dott. Antonio Micelli ha appoggiato in maniera in condizionata il progetto nel quale crede ciecamente perché‚ rappresenta un punto di riferimento per tutta la scuola. "E' un progetto che parte dagli anni scorsi e che, oltre a sensibilizzare i nostri giovani alla socializzazione con i loro coetanei di altri paesi europei, ha soprattutto un risvolto curriculare perchè rinforza le competenze linguistiche".

Lino Banfi, ambasciatore Unicef, tra una folla di bambini

“Sono felice di portare il testimone ed un messaggio di speranza dei milioni di bambini che l'Unicef aiuta – ha detto Lino Balfi -. Sono orgoglioso di esserne il portavoce in ogni parte del mondo per sensibilizzare e coinvolgere l'opinione pubblica, e in particolar modo le famiglie sui problemi dell'infanzia. Tutti possiamo portare il nostro mattone, la nostra testimonianza e promuovere una società più solidale”. Lino Banfi ha incontrato gli studenti mesagnesi nell’ambito della manifestazione "Da cuore a cuore" per "Una scuola in Africa" organizzata dalle scuole della provincia per ricordare Pietro d'Errico e Fernando Pasimeni, due dirigenti scolastici scomparsi prematuramente che operarono con grande impegno e professionalità nella scuola mesagnese.
Si tratta di una grande iniziativa di solidarietà, appoggiata anche dall’Amministrazione comunale, assessorato alla Pubblica Istruzione. Al popolare attore è stato consegnato un assegno di 43 mila euro che servirà per realizzare una scuola in Eritrea, nel villaggio di Guaqat, dove ai bambini sono negati tutti i diritti più elementari, compreso quello fondamentale dell'istruzione.
L'incontro con Lino Banfi, ambasciatore Unicef, si è tenuto presso l’auditorium del castello. Erano presenti il sindaco Mario Sconosciuto, il prefetto di Brindisi, dott. Mario Tafaro, molti docenti, genitori e giovani studenti ai quali, successivamente in piazza Orsini del Del Balzo, Lino Banfi ha parlato “perché – ha detto - la società del futuro ha bisogno di caratterizzarsi sugli insostituibili valori della solidarietà”. Nella mattinata Lino Banfi è stato ricevuto in comune dal sindaco Mario Sconosciuto dove è stato salutato dagli impiegati comunali che gli hanno voluto stringere la mano e farsi la foto ricordo. Il primo cittadino ha avuto parole di apprezzamento per l’attore “che – ha detto - ha dimostrato di aver grande sensibilità per queste tematiche mettendo da parte i numerosi impegni di lavoro per essere a disposizione dei milioni poveri del martoriato continente africano”. Ed ha aggiunto: ““La sua scelta di privilegiare l'immagine di difensore dei valori positivi della famiglia italiana, e di promotore dei valori della tolleranza e della solidarietà verso i meno fortunati fa onore a Lino Banfi”.

L'addio di Antonio Mingolla

Straziante. Quel piccolo corpo di mamma, vestita di nero, che si è inginocchiata in lacrime sulla bara del figlio Antonio appena arrivata da Taranto. Dall’inferno. Come era solito dire Antonio ai suoi cari, agli amici. Lui conosceva bene il rischio a cui andava incontro ogni giorno sui tralicci, gomito a gomito con l’altoforno che, alle colate di ghisa fusa, alterna fumi di gas di morte.
Antonio Mingolla, l’operaio morto l’altro ieri mentre era intento a manutenzione di un impianto all’interno dell’Ilva, è tornato per l’ultima volta dalla città jonica poco prima della ore 14.00. Lo seguiva in auto la signora Franca accompagnata da un parente. A quell’ora nella chiesa che don Alberto Diviggiano aveva voluto addobbare quasi a festa, la festa della morte cristiana, c’erano i parenti e gli amici più stretti, il sindaco Mario Sconosciuto ed il consigliere regionale Vincenzo Montanaro. Poi, dopo qualche minuto, la chiesa della SS. Annunziata si riempita di tanta gente, di cittadini. Tanti i volti sconosciuti, operai che lavorano a Taranto, colleghi di lavoro, rappresentanti sindacali, gente semplice, volti consumati dal dolore e dalla fatica del lavoro in industria, tutti giunti sino a Mesagne per recitare una preghiera sulla bara di Antonio.
Il parroco don Alberto Diviggiano, l’amico Alberto conosceva Antonio da quando giovanissimo, vice parroco, nel 1969, lo incontrava con il gruppo giovani. E Antonio era sin d’allora un giovane generoso, serio, dedido al volontariato, fedele al lavoro che lo ha spinto a svolgere anche mestieri pericolosi. Agli amici era solito dire che ogni giorno che trascorreva, era un giorno in più della sua vita in pericolo. Antonio era cosciente della pericolosità del suo posto di lavoro dove era scrupoloso, non si sottraeva mai all’impegno ed era sempre in prima fila anche se, magari, approfittando del ruolo di vice capo cantiere, poteva evitare i rischi.
“L’ultima volta l’ho visto il giovedì santo. Era in piedi in una chiesa gremita di fedeli”, dice don Alberto. E aggiunge: ““La morte non è mai un bene perchè solo la vita è un bene. E se la morte non è mai un bene, il macigno che copriva il sepolcro di Gesù, lo dobbiamo rimuovere e spaccare. Con la grazia di Dio, cercando di dare forza alla vita e di metterla in sicurezza, in qualsiasi posto, sin dal ventre della madre, sin sui ponteggi delle fabbriche, nelle strade e negli ospedali. Il lavoro deve essere benessere per la famiglia, e non lutto, dolore, angoscia. Siamo solidali con la famiglia di Antonio che era molto vicina alla comunità ecclesiale, una vicinanza straordinaria”.
Tanti, tantissimi gli amici piangono per Antonio in silenzio, in un angolo. L’avv. Angelo Iaia, vecchio amico d’infanzia. “Era un ragazzo buonissimo, di grande disponibilità con tutti. Non si è mai tirato indietro. Non l’ho mai visto arrabbiato. Grande lavoratore. Per me era un fratello”.
Don Angelo Argentiero: “Dinanzi a queste tragedie, restiamo tutti sconcertati, allibiti. Restiamo senza parole. Un bravo ragazzo, un operaio onesto, gran lavoratore. L’industria è sempre un rischio per cui il lavoratore deve essere più tutelato. Preghiamo per la sua anima e per la giovane moglie ed i figli in tenera età”.
Alla cerimonia religiosa ha anche partecipato il vice presidente del consiglio regionale, Luciano Mineo (Ds) di Taranto.

E' morto Cosimo De Nitto, alias "Lu chitanna"

Cosimo De Nitto, 72 anni, noto imprenditore edile, è deceduto ieri, poco dopo le ore 13.00, a seguito delle conseguenze riportate in un incidente stradale avvenuto mercoledì 19 aprile, in contrada Moscava, mentre si recava a lavoro. Nonostante l’età e una serie di acciacchi, De Nitto, molto legato alla famiglia ed al lavoro, continuava a seguire da vicino l’azienda di famiglia specializzata nel settore scavi e movimento terra. L’incidente era avvenuto proprio mentre di buon mattino si recava alla cava. Per cause che sono al vaglio degli inquirenti, l’auto condotta dal De Nitto si era scontrato con un trattore agricolo. Per i rilievi del caso sono intervenuti i carabinieri di Mesagne. Subito ricoverato presso l’ospedale Perrino, le condizioni sono peggiorate sino a ieri quando De Nitto si è arreso.
Cosimo De Nitto era una figura abbastanza conosciuto in città. Nativo di Uggiano la Chiesa (Lecce), da famiglia molto povera, da giovanissimo era arrivato a Mesagne dove, inizialmente, aveva anche svolto lavori molto duri ed umili. Ben presto, però, la sua intraprendenza gli permise di inserirsi nel settore edile. Partendo da zero, riuscì a costruirsi una piccola azienda familiare che con l’avanzare degli anni aveva passato ai figli. La sua era una famiglia numerosa, ricca di figli, ben sette, che ha educato al rispetto della famiglia e con un morboso attaccamento al lavoro. I funerali si svolgeranno domenica pomeriggio, alle ore 15.30, partendo dal Santuario della Madonna del Carmine.

Questa mattina, all'auditorium, si discute sulle problematiche del sangue

“Le problematiche del sangue”. E’ il tema del corso di formazione Ecm per medici di medicina generale organizzato dall’Avis provinciale, in collaborazione con l’azienda sanitaria locale Br/1.
L’iniziativa si terrà a Mesagne nel corso di tre appuntamenti fissati per tre sabati consecutivi, il 22 ed il 29 aprile, ed il 6 maggio, presso l’auditorium del castello Normanno-Svevo, con inizio alle ore 8,30.
Il primo appuntamento vedrà impegnati il dott. Francesco Caretta, del centro emostasi dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto, che relazionerà su “Coagulopatie su base diserasica”. Successivamente sarà il turno del dott. Giuseppe Serra, dell’ospedale S. Giuseppe da Copertino, a parlare della “Terapia con anticoagulanti e dieta”.
Il 29 aprile il corso prevede la relazione della dott.ssa Antonella Quarta dell’ospedale Perrino di Brindisi, sul tema “Anemie e diagnosi differenziale” e del dott. Claudio Cristofalo del Perrino di Brindisi che illustrerà il tema: “Piastrinopenie e sindromi emorragiche”.
Infine sabato 6 maggio interverranno la dott.ssa Battista dell’ospedale Perrino di Brindisi su “Linee guida sul buon uso del sangue”, il dott. Francesco Cucci del Perrino di Brindisi su “Aferesi terapeutica e produttiva nella realtà clinica” e dopo la discussione, chiuderà il dott. Pierluigi Chiriacò su “Patologia emotrasmesse”.
Alla conclusione del corso i partecipanti sosterranno i test di autovalutazione finale.
Il corso sarà presentato dal presidente dell’Avis comunale di Mesagne, Sergio Zezza e porterà il suo saluto il dott. Guido Scoditti, direttore generale dell’Ausl Br/1.
L’iniziativa vede impegnate in prima fila le sezioni comunali Avis di Mesagne, Torre S. Susanna, S. Pietro Vernotico, Sandonaci, Cellino San Marco e Torchiarolo.
Il corso fa parte del progetto formativo e di accreditamento Ecm istituito presso il ministero della salute e vede responsabili il dott. Demetrio Aresta, vice president edell’Avis di Mesagne e Palma Suma, dell’Ausl Br/1.

Il nuovo campo sportivo: un monumento alla superficialità amministrativa

"Il nuovo campo sportivo è un monumento alla superficialità amministrativa della maggioranza di centrosinistra che governa la città”.
Pompeo Molfetta, sino a qualche mese addietro assessore all’Urbanistica, spara a zero sull’utilità di avere un nuovo stadio comunale. “Il punto è capire se quest’opera monumentale sia effettivamente indispensabile tanto da devolvervi ben 1.499.000 euro del bilancio comunale, se incontra una esigenza reale e diffusa nella cittadinanza e se risponde ad un progetto politico complessivo in grado di risolvere definitivamente il problema dello sport e dell’impiantistica sportiva”, sostiene il rappresentante del movimento politico “A Sinistra” uscito dalla maggioranza.
Continua: “A Mesagne negli ultimi vent’anni l’offerta sportiva si è diversificata così che i nostri ragazzi hanno oggi una discreta possibilità di scelta fra varie opzioni formative che vanno dalla pallavolo, alla pallacanestro, al fitness, alle arti marziali, al pattinaggio, al ciclismo su strada, ecc.. Questo fatto ha indubbiamente comportato una sempre maggiore riduzione della platea di utenti che scelgono il calcio come prima disciplina sportiva, tant’è che le società minori, il Csi S. Maria e la S.S. Annunziata fanno sempre maggiore fatica a trovare nuovi iscritti e a conservare quelli esistenti aggrovigliate come sono in una crisi congiunturale che sembra irreversibile. Ciò nonostante queste società, con notevoli sacrifici e contando unicamente su risorse proprie e sulla infinita passione dei propri dirigenti, sono riuscite a dotarsi di piccoli impianti discreti e funzionali con cui riescono in parte a supplire alle carenza strutturali del settore e a sopravvivere in questo tempo di magra”. Non se la passano meglio le società che svolgono campionati dilettantistici e semiprofessionistici poiché è difficile per tutti trovare risorse sufficienti da quando la straripante offerta televisiva ha allontanato dagli stadi gli spettatori. Di fronte quindi ad un panorama di cambiamenti così radicali e ad una crisi così profonda, secondo Pompeo Molfetta sarà difficile che l’odore dell’erba sintetica richiami al calcio le folle di ragazzi di un tempo. “A chi gioverà – si chiede - un’opera così palesemente coniugata al passato che non coglie le trasformazioni sociali in atto e che induce ad una sovraesposizione debitoria un Comune che già oggi fa fatica a garantire la ordinaria manutenzione delle strade, gli interventi di riqualificazione urbana, che non riesce a redigere gli strumenti attuativi del piano regolatore, il piano del traffico ecc.? E’ certo anche che, nonostante le rassicurazioni degli assessori competenti, non si riuscirà in breve tempo, a convertire il vecchio campo sportivo di via Sasso in area a verde pubblico attrezzato secondo le previsioni del Piano Regolatore giacché ad oggi non c’è un’idea progettuale né sono state stanziate risorse adeguate”. E conclude:“Avremo l’opera pubblica certamente più importante, certamente più costosa degli ultimi 50 anni ma sarà una specie di mausoleo alla memoria, sarà come comprare una Ferrari per andarci a fare la spesa. L’unica cosa che certamente sarà soddisfatta sarà l’orgoglio di un governo che lascia qualcosa ai posteri pensando così di riscattarsi da quel subdolo e maligno complesso d’inferiorità malcelata che ha sempre avuto nei confronti degli efficientissimi governi che l’hanno preceduto e così pesantemente condizionato”.

venerdì, aprile 21

Oggi, alle ore 15, Lino Banfi a Mesagne per l'Unicef

Lino Banfi, sarà all'Auditorium del castello alle ore 15 per partecipare alla manifestazione "Da cuore a cuore" per "Una scuola in Africa". L'iniziativa é in memoria dei due capi d'istituto, Pietro d'Errico e Fernando Pasimeni, due dirigenti scolastici scomparsi prematuramente.
Pasquale Zagaria, dopo anni di attività teatrale ha raggiunto, sotto il nome d'arte di Lino Banfi, una grande popolarità grazie a oltre 100 film. Dal 1975 è divenuto una star della televisione italiana per le sue doti di attore non solo comico ma anche drammatico.
La sua scelta di privilegiare l'immagine di difensore dei valori positivi della famiglia italiana e di promotore dei valori della tolleranza e della solidarietà verso i meno fortunati è stata all'origine della nomina, nel febbraio 2000, a "Goodwill Ambassador" dell'Unicef-Italia, con questo incarico: "Sensibilizzare e coinvolgere l'opinione pubblica e in particolar modo le famiglie sui problemi dell'infanzia, testimoniando e promuovendo con il suo impegno nel mondo dello spettacolo la solidarietà e il sostegno alle iniziative dell'Unicef. Il Comitato Italiano gli ha affidato un messaggio di speranza dei milioni di bambini che l'Unicef aiuta affinché possa esserne il portavoce in ogni parte del mondo".

Oggi, alle ore 15, il funerale di Antonio Mingolla

Oggi pomeriggio, con inizio alle ore 15.00, i mesagnesi tributeranno l’ultimo saluto ad Antonio Mingolla, l’operaio ucciso martedì dal gas killer sprigionato dall’altoforno dell’Ilva, l’imponente “mostro” siderurgico di Taranto.
La salma di Antonino giungerà direttamente alla chiesa della Santissima Annunziata dove il parroco don Alberto Diviggiano celebrerà la funzione funebre. La morte di Antonio Mingolla ha lasciato sbigottita la cittadinanza già scossa per la morte del giovane Tony i cui funerali si sono svolti ieri pomeriggio. Oggi, purtroppo, il triste rito si ripeterà. Due morti. Un solo dramma. Due cortei funebri attraverso le strade deserte di una città in lutto. Due chiese diverse, ma lo stesso dolore.
Giancarlo Canuto, uno degli amici più vicini ad Antonio, non si è staccato un secondo dalla famiglia Mingolla. “Ieri, a Taranto, durante lo sciopero, gli operai avevano paura di parlare. Temevano ritorsioni da parte dell’azienda per cui lavorano. Una sorta di omertà, anche se bisogna comprenderli perché rischierebbero il posto di lavoro. E’ tutta gente che ha famiglia, che non può fare a meno del reddito. Ma se potessero parlare, se potessero dire le condizioni di lavoro a cui sono obbligati a sottostare, forse una volta per sempre si potrebbe fare luce completa sulle tante morti bianche che si susseguono nei nostri stabilimenti industriali”.
In città sono stati numerosissimi gli attestati di solidarietà per la famiglia Mingolla. Tutti conoscevano Antonio che era particolarmente impegnato nel sociale. Tutti gli volevano bene e numerosi sono i ricordi e gli episodi che gli amici ricordano per attestare la figura di Antonio. Tantii messaggi pervenuti alla moglie Francesca ed ai figli Gabriele e Roberta.
Mesagne oggi celebrerà il secondo funerale a distanza di sole ventiquattro ore. Due bare, quella di Tony e di Antonio, morti per cause tanto diverse. Su Mesagne è calato il velo pietoso di due drammi sulle cui origini la società è chiamata a riflettere.

Tanti giovani e fiori bianchi al funerale di Tony

La città si è stretta attorno al corpo esamine di Tony Cavallo. Di fronte alla morte di un giovane, si resta sempre attoniti. La famiglia affranta dal dolore. Papà Mario con lo sguardo nel vuoto. Da via Montegrappa, da dove è partito il corteo funebre, al santuario di Materdomini, il tragitto è breve. Poche decine di metri, insufficienti per contenere i tanti amici che hanno voluto rendere omaggio alla sfortunato ragazzo. Tanti giovani. Gli amici di Tony, delle interminabili partite a pallone, della sua breve ma intensa esistenza. La Chiesa è troppo piccola per contenerli tutti. C’è anche il sindaco Mario Sconosciuto ed alcuni assessori in rappresentanza del governo della città. L’omelia funebre è stata officiata dal parroco, don Donato Panna che, rivolgendosi ai giovani che sono i più sconcertati da simili tragedie, ha detto che “Cristo è vivo, è risorto anche in questa realtà di sofferenza e che i giovani cristiani devono esser testimoni di Cristo che sta vivendo il dolore della famiglia alla quale è vicino”.
“I progetti di Dio sono indecifrabili – ha aggiunto don Donato -. Questa è la nostra fede anche se, umanamente, queste tragedie sono incomprensibili. Ci piace pensare che Tony abbia offerto la sua giovane vita per la salvezza dell’umanità”. Un corteo con tanti fiori. Ma anche con molte lacrime. “Tony – dice una inconsolabile amica – è come un fiore bellissimo che è stato strappato dal campo della vita”. All’uscita della bara al termine della cerimonia religiosa c’è stato un lungo, interminabile e spontaneo applauso. L’ultimo saluto a Tony che ha dato la sua giovane vita come monito per i suoi tanti coetanei che spesso non riflettono e rischiano. Quelli stessi che nonostante quanto sia accaduto nel breve volgere di mese, continuano a scorazzare imprudentemente su viale Indipendenza.

giovedì, aprile 20

Domani, alle 15, il funerale di Mingolla. Il commento dei politici

Mingolla, il terzo da sinistra in piedi, con un gruppo di amici in una foto di due anni fa.

Mesagne oggi è in lutto, sgomenta, attonita per la morte di Antonio Mingolla, Antonino per gli amici, poco più 46 anni, vice capo cantiere mesagnese, deceduto l’altro ieri mentre era impegnato a manutenere un impianto dell’Ilva per conto della sua ditta. La salma è ancora all'obitorio dell'ospedale di Taranto dove oggi, alle ore 13.00, i medici legali eseguiranno l’autopsia disposta dai magistrati. Poi, dopo che saranno risolte tutte le pastoie burocratiche, la salma di Antonino tornerà a casa. Sarà l’ultimo viaggio di ritorno da Taranto da dove ogni giorno, dopo lunghi turni di lavoro, spesso massacranti, tornava sfinito ma felice di riabbracciare Franca, la moglie che gli aveva dato due figli, Gabriele, 15 anni, primo anno di scuola superiore, e Roberta, 14 anni, terza media. “Una volta – dice Giancarlo, l’amico più fidato -, mi raccontò che dopo essere rientrato stanchissimo a casa alle ore 21, fu richiamato e dovette tornare subito a lavoro restando sugli impianti praticamente per 24 ore continuative”.
Carne da macello, da utilizzare a ritmi incessanti per la produzione, per il business.
Gli amici della parrocchia, del movimento politico e del volontariato sono distrutti. “Ieri all'Ilva di Taranto è morto un amico – dicono -. A che serve scioperare. Uno dei tanti scioperi, sempre puntuali in momenti come questi, ma sempre inutili perché poi tutto torna come prima”.
La signora Franca ha nominato come legale di fiducia l’avv. Stefano Palmisano, che si è interessato delle morti bianche al Petrolchimico di Brindisi, “perché la morte di Antonino non sia impunita - dice -, non resti una delle tante, non sia inutile. Lui lo avrebbe fatto per i suoi amici, avrebbe protestato, sarebbe sceso in piazza, perché combatteva sempre per i diritti calpestati dei lavoratori”.
Sin da quando aveva 13 anni, da quando dovette lasciare la scuola per andare a lavorare dopo l’immatura morte del padre. Per vivere fece anche il muratore. Poi l’industria dove ha sempre lavorato duro, senza mai guardare l’orologio, per la famiglia unireddito da portare avanti.
Tornerà a Mesagne domani, accompagnato dalla moglie, dai figli e dagli amici che sono rimasti con lui nell’obitorio dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto sin da quando hanno appreso la terribile notizia. Giungerà alla “sua” parrocchia, alla SS. Annunziata. Lo accoglierà sul sagrato, dove spesso si fermavano per parlare, don Alberto Diviggiano, il parroco, l’amico, il confidente dei suoi problemi, delle sue angosce, ma anche depositario delle sue speranze e delle sue gioie. La parrocchia che ha sempre frequentato, sin da piccolo, dove è cresciuto e dove ha fatto volontariato. E poi l’impegno in politica, sempre pronto a dare il suo contributo, nel movimento politico “A Sinistra”.
Una morte ingiusta. “E’ inaccettabile che le condizioni di sicurezza sul posto lavoro siano così arretrate”, dicono gli amici. Antonino ne aveva tanti, tutti attratti dalla cordialità del suo carattere e dalla spontanea disponibilità. “La sua caratteristica principale era l’attaccamento al lavoro. Ciò, però, non lo faceva diventare un irresponsabile perché era un lavoratore prudente, sapeva sin dove potevano arrivare i limiti umani, non rischiava mai per l’incolumità sua e dei colleghi. Sono pochi gli amici che riescono a parlare. Molti sono ammutoliti. L’ultima volta lo hanno visto il giorno di Pasqua per il tradizionale scambio degli auguri. Gli ultimi. Antonino li ha portato via con sé, in cielo.

IL COMMENTO DEI POLITICI Il sindaco Mario Sconosciuto si è tenuto costantemente informato per saperne di più sulle cause che hanno determinato la morte di un suo concittadino, Antonio Mingolla che, peraltro, conosceva personalmente. “Sapevo del suo impegno in parrocchia, in politica e nel volontariato. Lo conoscevo come un ottimo padre di famiglia, un onesto lavoratore, un uomo molto scrupoloso al dovere e fortemente legato ai valori della famiglia. Tutta la città lo piange. Era molto conosciuto, stimato ed apprezzato, a testimonianza della bontà del suo carattere e del suo impegno civile e sociale”. Ed ha aggiunto: "In questi casi è più eloquente il silenzio. E’ assurdo dover morire per il lavoro che dovrebbe essere, invece, fonte di benessere, tranquillità familiare e serenità. Esprimo tutta la mia solidarietà alla famiglia, alla signora Franca, ai bambini. Tutto la città è in lutto”.
Per il consigliere regionale dei Ds, Vincenzo Montanaro, la morte di Mingolla è solo l'ultima di una serie troppo lunga di morti ingiuste. “Il nuovo millennio ha riservato condizioni di sicurezza sul lavoro che rimandano a quelle dell'inizio del secolo precedente. Il dato della mortalità sul posto di lavoro dovrebbe essere statisticamente scomparso. Invece resta un indicatore di qualità esistenziale drammaticamente attuale, insieme ad altri analogamente stridenti, come il tasso di mortalità per tumori da inquinamento ambientale. Bisogna affrontare in modo organico la sicurezza di ciascun lavoratore in qualsiasi ambiente di lavoro. I nostri morti, i morti dell’Enichem, dell’Ilva e delle realtà sottaciute gridano vendetta”. Enzo Cappellini, capogruppo alla Regione della Margherita, eletto consigliere regionale a Mesagne, vuole vederci chiaro in questa vicenda. “Si muore troppo sul posto di lavoro. E noi brindisini sappiamo cosa significa lavorare nell’industria. Non possiamo eludere la problematica inerente la prevenzione e la sicurezza sul posto di lavoro soprattutto in particolari settori molto pericolosi. Bisogna soffermarsi maggiormente sulle imprese appaltatrici e fornitrici che operano all'interno delle strutture del committente. Si è riscontrato come le norme vigenti, che pur stabiliscono alcuni obblighi generali di cooperazione e coordinamento in materia di sicurezza a carico del committente, non siano sufficienti".

Oggi il funerale di Tony

A sinistra, Tony (il secondo da sinistra accosciato con la mano sul pallone) in una foto di repertorio quando giocava con il Mesagne.

Ieri sera è tornata a casa, in via Monte Grappa, al rione Materdomini, la salma di Tony Cavallo, lo sfortunato centauro perito a seguito delle gravi lesioni riportate nell’incidente stradale avvenuto la sera di Pasqua. E’ tornato dopo che, alle ore 13.00, nella sala mortuaria dell’ospedale Perrino di Brindisi, i medici legali avevano eseguito gli esami autoptici. Ora la parola passerà ai legali delle compagnie assicurative che dovranno stabilire le responsabilità anche se, alla base dell’incidente, sembra ormai accertato, almeno secondo le dichiarazioni fornite ai carabinieri di Mesagne dai residenti, che possano essere stati determinati l’imperizia o l’alta velocità. Ma saranno i legali delle parti a stabilire con certezza le cause che provocarono il terribile impatto tra la moto Ducati, guidata da Tony, e l’auto, una Fiat Punto, guidata da Andrea Rogoli.
Il desiderio dei genitori di Tony di donare gli organi non si è potuto concretizzato proprio perché il magistrato ha stabilito di eseguire l’autopsia. E’ stato possibile esaudire, però, la richiesta di riportare Tony a casa, sia pure per poche. Il funerale, infatti, si terrà oggi pomeriggio, alle ore 16.00, nella vicina parrocchia di Mater Domini. La città è rimasta scossa per la perdita di un’altra giovane vita. Ed è rimasta smarrita dalla fatalità che il mortale incidente sia avvenuto, ancora una volta, su viale Indipendenza che, dopo questo ennesimo incidente, rischia il non piacevole appellativo di “strada maledetta”.
L’arrivo della bella stagione durante la quale i ragazzi usano con maggiore frequenza gli scooter preoccupano le famiglie e pongono gli Amministratori di fronte ad un problema imprevisto. Il comandante dei VVUU Fantasia nelle scorse settimane ha fatto diffondere manifesti murali, affissi anche nelle scuole, invitando i giovani ciclomotoristi a maggiore prudenza e ricordando le sanzioni cui vanno incontro se non si rispettano la normativa. I tecnici comunali inizieranno lo studio del piano del traffico, mentre alla zona industriale sono stati posizionati i dissuasori elettronici di velocità.
Tutte iniziative che, però, rischiano di risultare inutili se i giovani non capiscono che la vita va salvaguardata e che la prudenza non è mai troppa.