
Franco Baresi, l’ex campione del Milan e attuale allenatore della formazione primavera del club rossonero, ha inaugurato il Milan club che i tifosi milanisti mesagnesi gli hanno intitolato.
Franco Baresi era accompagnato dall’allenatore dei portieri Luigi Romano e dal sig. Marzio, organizzatore del torneo giovanile che ha promesso di portare a Mesagne il Milan Primavera non appena sarà pronto il nuovo campo di calcio.

Gli sportivi di tutto il mondo hanno ancora impresso negli occhi l’immagine di Franco Baresi piangente a centrocampo, a Los Angeles, invano consolato da Arrigo Sacchi, dopo la sconfitta (3-2) ai calci di rigore nella finale contro il Brasile che vinse il titolo. Sono passati 12 anni dal quel 17 luglio 1994. Franco Baresi fu il primo a tirare e sbagliò. “Speriamo che in Germania ci vada meglio - ha detto -. Abbiamo una grande squadra, siamo forti in ogni reparto e possiamo essere competitivi. L’importante è arrivare bene fisicamente in quel periodo”.
Le vicende che stanno sconvolgendo il mondo del calcio italiano influiranno sul clima che gli azzurri troveranno in Germania e sul morale dei giocatori? “Speriamo di no, anzi io penso che potranno rappresentare uno stimolo in più per gli azzurri che, una volta in campo, raddoppieranno le loro energie per dimostrare a tutto il mondo che il calcio italiano, al di là di tutto il marcio che sta venendo fuori, merita grande rispetto perché ha atleti bravi in grado di competere ai massimi vertici del calcio mondiale”.

Baresi ritiene che il calcio italiano sia cambiato in questi ultimi anni. Tecnicamente è più veloce, si giocano molte più partite per rispettare i diritti televisivi. Poi fa un riferimento allo scandalo di questi giorni. “Il calcio è cambiato perché attorno alle società e ai giocatori ruotano maggiori interessi commerciali che hanno snaturato l’amore e passione per il calcio che c’era qualche anno addietro”.
Come pensi che finirà questa inchiesta ma, soprattutto, quali potranno essere i rimedi per rimettere in piedi dignitosamente il giocattolo che appassiona milioni di italiani. “Innanzitutto chi ha sbagliato deve pagare. Poi bisognerà fare chiarezza sino in fondo, senza tralasciare nulla. Infine, se necessario, bisognerà riscrivere alcune regole che dovranno essere rispettate e presentare volti nuovi. Bisogna ricominciare da zero per tutta questa gente che merita un calcio pulito, onesto, dove vince il migliore, senza barare. Questa passione non può essere delusa perché loro, i tifosi con la loro passione, e non i gruppi di interesse privato e commerciale, sono la vera forza del calcio”.
Nella piccola sede di via Posterla, il campione del Milan, è stato accolto dal presidente Alberto Rammazzo e dal consiglio direttivo che gli hanno offerto una targa ricordo a ricordo dell’avvenimento. Dopo la benedizione della sede officiata dal don Angelo Galeone, l’assessore allo Sport, Maurizio Piro, ha portato all’illustre campione il saluto della città di Mesagne e non solo dei tifosi del Milan “perché – ha detto –perché Baresi appartiene a tutti”.
Prima di ripartire per Ostuni, Franco Baresi è andato a casa di un suo giovane tifoso gravemente ammalato.